La sezione Val Basento dell’Associazione Italiana Esposti Amianto sezione ha inviato alla nostra redazione il verbale relativo all’incontro promosso presso l’Azienda Sanitaria Matera in cui è stato sollecitata la possibilità di stilare un piano operativo atto a ridurre in modo significativo i tempi di attesa per la sorveglianza richiesta al fine di monitorare su tutta la platea dei lavoratori ex esposti all’amianto eventuali patologie connesse e quelle derivanti da altre sostanze tossiche-nocive.
Riportiamo di seguito il testo del verbale
Oggetto
l’importanza della sorveglianza sanitaria per monitorare su tutta la platea dei lavoratori ex esposti all’amianto eventuali patologie connesse e quelle derivanti da altre sostanze tossiche-nocive;
la sorveglianza sanitaria assume una necessità primaria dato che le patologie asbesto correlate possono manifestarsi anche fino a 40 anni dall’esposizione;
si suppone che il picco delle probabili patologie emerga in questo decennio;
la platea dei lavoratori ex esposti all’amianto dei siti industriali del basso Basento, coinvolge oltre 5.000 unità secondo libri matricola, già in possesso del Dipartimento Sanitario di Potenza.
I fatti
La Regione Basilicata si è resa sensibile, tra poche, nel dare attuazione alle norme previste dall’ex D.lgs 277/1991;il Dipartimento Sanitario, tramite il RE.NA.M. COR ha reso operativo la Sorveglianza Sanitaria di cui alla DGR 1662/2009, ma ad oggi, si riscontra che vi sono tempi di attesa rispetto alla data della richiesta di oltre 12 mesi;sono stati eseguite 2000 visite su oltre 5000 previste; il monitoraggio ha evidenziato patologie che, altrimenti, non sarebbero state diagnosticate in tempo utile per intervenire preventivamente da un punto di vista medico sanitario.è opportuno rapportarsi costantemente dallo stesso team (macchine di referto e medico osservante), per una corretta diagnostica.
Evidenze
Nell’Unità Ospedaliera di Matera opera nel reparto di chirurgia generale, il primario prof. Teodorico Iarussi con la specializzazione di chirurgo toracico a cui la medicina del lavoro di fatto fatto già ricorre, oltre, al CROB di Rionero per chiedere consulenza tempestiva;si ha una casistica di medici di famiglia che rifiutano la compilazione del mod. INAIL 5 SS per la Malattia Professione, evidenziando che detta competenza è della medicina del lavoro;la necessità di rendere operativo, per i lavoratori dell’ex Enichem di Pisticci, il secondo protocollo che prevede l’estensione dell’indagine alle altre sostanze presenti nell’ambiente di lavoro. L’AIEA ha trasmesso, al Dipartimento Sanitario ed alla stessa ASM, copia documentale, concernente l´incidenza delle altre sostanze tossiche e nocive sulle patologie oncologiche emerse su gli ex lavoratori del Basso Basento, anche alla luce di quanto è emerso dall’indagine effettuata su mandato della Procura della Repubblica di Nola sullo stabilimento ex Montefibre di Acerra.
Conclusioni
Sgravare l’impegno del nucleo operativo dell’ASM di Matera chiedendo all’Assessore dott. Martorano di coinvolgere anche la struttura del S. Carlo di Potenza;impegno, dei propri dirigenti e funzionari, per l’attivazione di una seconda apparecchiatura diagnostica (TAC), alla luce del fatto che l’U.O. Medicina del Lavoro può potenzialmente far fronte alla visita di 60÷80 lavoratori per settimana rispetto agli attuali 18÷20; in alternativa servirsi dei laboratori convenzionati operanti su Matera.la Medicina Legale dell’ASM interverrà opportunamente, presso i medici di famiglia, per chiarire le competenze riguardanti la responsabilità e la compilazione del modello INAIL 5 SS;al fine di riportare nelle competenze dell’ASM di Matera tutta la situazione sanitaria concernente le patologie diagnosticate da medici esterni all’U.O. Medicina del Lavoro in soggetti esposti e/o ex esposti all’amianto, la Direzione del’ASM si impegna ad aprire un percorso privilegiato per questi pazienti anche con il supporto dello Chirurgia Generale e dell’U.O. Pneumologia; l’Associazione AIEA VBA trasmette la richiesta di attivazione di un tavolo di concertazione indirizzata al Prefetto di Matera, prot. n. 29/2011 del 27 ottobre 2011, dove si evidenzia, tra l’altro, la sintesi delle patologie tumorali ad oggi registrate tra i lavoratori ex esposti e che rafforza le argomentazioni richiamate nell’oggetto.
Mario Murgia, presidente A.I.E.A.