Il nuovo anno a Palazzo Italia Bucarest, quartiere generale del Movimento Lucani nel Mondo, si è aperto con la presentazione del nuovo programma per accrescere l’export del Made in Italy e del Made in Basilicata. Il successo – nei primi nove mesi del 2017 l’export italiano ha superato i 330 miliardi, con un progresso annuo del 7,3%, mentre la Romania si conferma il sesto Paese in assoluto per incremento dell’export italiano con il 9,8% in più – sostiene Giovanni Baldantoni, presidente del Movimento Lucani nel Mondo – va però analizzato. Ad esempio: tre quarti delle 200 mila imprese del Sud attive sul fronte export non raggiungono i 250 mila euro all’anno di operatività. È evidente che sotto la pressione schiacciante della più lunga recessione italiana tutte si sono misurate con i mercati internazionali e moltissime hanno messo a segno qualche punto, per quanto limitato o addirittura simbolico. Per molte è stato un segnale di resilienza, per alcune forse un debutto assoluto. Ma è un profilo dell’Azienda-Italia che si riflette poi in un dato strutturale debole: il fatturato unitario medio per impresa italiana esportatrice è ancora un terzo rispetto a Francia e Germania. A trainare il Made in Italy è dunque ancora un’élite imprenditoriale, che un consenso statistico-economico indica in circa 20 mila player, localizzati per gran parte nel Nord della penisola.
Che fare per rendere il 2017 dell’export italiano un vero new normal, un punto di partenza? Raccogliendo le raccomandazioni di Ice-Prometeia– risponde Baldantoni – puntiamo essenzialmente su tre strumenti: migliorare i canali distributivi; far funzionare il commercio digitale (dove il prodotto italiano spesso non è originale o non è gestito direttamente da operatori nazionali) e saper sfruttare al meglio gli accordi commerciali internazionali stretti dalla Ue con Paesi maturi. Questi naturalmente i consigli tecnici dei professionisti dell’export. Quelli di politica industriale sembrano più stringenti: vi sono settori su cui puntare e mercati da presidiare, teste di ponte da allargare; e poi, professioni specifiche che attendono «qui e ora» migliaia di giovani italiani adeguatamente formati a progettare, produrre e vendere buoni prodotti italiani.
Di qui la piattaforma on line – www.alimenteitalia.com – nata a Bucarest per iniziativa dell’Associazione Lucani nei Balcani per la vendita dei prodotti alimentari lucani di qualità prima di tutto ed Italiani più in generale. L’area di vendita oltre alla Romania è quella dei Paesi Balcani. La piattaforma e’ un’esigenza di distribuire in maniera corretta informazioni, formazione e prodotti e per rafforzare ”la cultura del mangiare sano”. Abbiamo iniziato la promozione e stiamo lavorando a sessioni di formazione per docenti, genitori e bimbi della quarta classe, scuola primaria, proprio per sensibilizzare ”il metodo giusto” di alimentarsi con il Made in Lucania ed in Italia. Questo in breve ma sono in cantiere altri corsi formativi ponendo a disposizione degli imprenditori Lucani ed Italiani, il nostro know-how per l’inserimento sul mercato di prodotti preventivamente da noi testati. E non dimentichiamo che i programmi di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 si intrecciano con quelli futuri della Romania che assumera’ la presidenza di turno della Ue proprio nel 2019. Per questo siamo pronti a svolgere una funzione di “ponte” per accendere l’attenzione non solo della Romania ma di tutti i Paesi Balcani sull’evento di Matera favorire turismo ed attività produttive.
Gen 08