Costringevano un ragazzino a commettere piccoli furti in casa propria usando minacce e violenza. Accadeva a Policoro sin dal mese di aprile scorso.
Quando i genitori si sono accorti delle sparizioni dei monili d’oro ad opera del figlio tredicenne, hanno capito subito che dietro questo comportamento c’erano delle persone più grandi a cui il ragazzino ubbidiva per paura. Infatti, da qualche tempo si rifiutava di uscire di casa.
Hanno così deciso di rivolgersi alla Polizia del vicino Commissariato di P.S. di Scanzano Jonico.
Le indagini hanno portato ben presto a due giovani del luogo, D.P. di 25 anni e M.G. di 20, che ordinavano i furti e si facevano consegnare i monili che portavano da esercizi di “compro oro” del luogo per cambiarli con denaro contante.
Uno dei due giovani aveva già precedenti penali e mentre era stato sottoposto agli arresti domiciliari aveva comandato al ragazzino di “portargli” degli oggetti d’oro.
Dalla refurtiva in parte recuperata, del valore di circa 1.500,00 euro, appartenente anche ad altre famiglie, gli investigatori sono giunti alla conclusione che molto probabilmente altri ragazzini erano stati indotti in stato di soggezione e “assoldati” dai due nella commissione di analoghi furti.
I dettagliati riscontri ottenuti dagli investigatori hanno consentito al GIP di disporre gli arresti domiciliari per furto ed estorsione, con l’aggravante di induzione di minore a commettere reato per M.G. e di ricettazione per D.P.
Dopo la notifica, quest’ultimo non è stato trovato in casa ed è stato quindi nuovamente arrestato e condotto in carcere per evasione.
Nov 08