Italia delle slot, Sapar Puglia smentisce Perrino e Leggieri (M5s): sui dati della Basilicata macroscopiche inesattezze. Di seguito la nota integrale da Domenico Distante, vice presidente vicario nazionale e presidente delegazione Puglia.
In riferimento all’articolo pubblicato sul giornale online “Sassilive” dal titolo: “Perrino e Leggieri (M5S): così l’azzardo distrugge l’economia della Basilicata: oltre 750 milioni bruciati nel 2016”, rileviamo macroscopiche inesattezze dovute in via prioritaria alla pubblicazione di dati e percentuali di gioco non rispondenti a quelli resi pubblici in questi giorni dalle fonti ufficiali. Al fine di non ingenerare nei lettori confusione e creare falso sensazionalismo, è nostro intendimento chiarire quanto segue nel rispetto reciproco delle posizioni auspicando il dovuto spazio nella Vs Testata.
Secondo i dati ufficiali forniti in questi giorni dalla AAMS – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la reale spesa riferita agli apparecchi awp e videolottery nella regione Basilicata è stata pari a € 73.341.088,23 (con esclusione delle lotterie, lotto, giochi a base sportiva, ippica, bingo etc…). La spesa pro-capite in rapporto alla popolazione adulta è di 128,58 euro, un valore ben differente dalle cifre riportate nel comunicato del Movimento 5 Stelle della Basilicata. Tale discordanza è data dal fatto che “i dati di spesa forniti peraltro da fonti non ufficiali si basano su un fondamentale (o forse volontario) equivoco, poiché non considerano la spesa calcolata tra raccolta e vincite. “Queste ultime – come sottolinea il vice presidente vicario nazionale SAPAR Domenico Distante, l’associazione che riunisce in Italia gli operatori del settore – non possono essere inferiori al 70 per cento per le Awp e l’88 % per le Vlt”. Tutto questo si traduce in un costo giornaliero pro-capite pari a 0,35 centesimi.
Scendendo più nel dettaglio per quanto riguarda la provincia di Potenza, l’errore risulta altrettanto macroscopico. I dati ufficiali della AAMS, unica fonte a cui è possibile fare riferimento, riportano una spesa annua di 46.175.623,06 milioni di euro e una spesa pro-capite pari a 124 euro. Analoga la situazione nella provincia di Matera ove nel 2016 la spesa complessiva è stata di 27.165.465 mln di euro per una spesa pro-capite annua pari a 136,04 euro.
A chi giova identificare il gioco legale come ludopatia? “Cresce – secondo la Sapar – il sospetto che qualcuno voglia accaparrarsi i fondi destinati dal Ministero della Salute per il contrasto al gioco patologico. Al contempo limitare l’offerta di gioco legale si traduce inevitabilmente nel proliferare di apparecchi illegali! Le dichiarazioni rese nel comunicato dai consiglieri Perrino e Leggieri, secondo i quali il sistema delle Videolottery e delle slot è collegato a organizzazioni malavitose o della criminalità organizzata, sono il frutto di una scarsa conoscenza del sistema. Sapar al riguardo è ben disponibile a colmare questo gap nell’ambito nel quadro di un sereno confronto con i consiglieri regionali e di una reciproca e costruttiva collaborazione. Le generalizzazioni si prestano a evidenti tentativi di criminalizzare l’intero settore non considerando che quella del gioco legale è la terza industria italiana che annovera migliaia di lavoratori e che contribuisce al poderoso gettito fiscale. Tutto questo nell’alveo del rispetto delle regole e delle leggi in vigore. Temiamo purtroppo che l’ombra delle mafie voglia allungarsi sul gioco legale”.
“Nel quadro a tinte fosche che si vuole tratteggiare – prosegue Distante – non vi è alcuna menzione delle attività di formazione e di aggiornamento sulla ludopatia riservate ai gestori e agli esercenti che attraverso il supporto delle Asl sono obbligati a garantire nelle sale e negli esercizi pubblici la presenza di informative sul gioco e i rischi del gioco patologico”. Permane inoltre una generale mancanza di chiarezza del quadro normativo vigente. Al riguardo le modifiche apportate dalla Regione Basilicata alla legge regionale del 27 ottobre 2014 n.30 in materia di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, con specifico riferimento alla autorizzazione delle sale da gioco e all’istallazione di apparecchi da gioco entro la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili, sono state ritenute illegittime e incostituzionali dal Consiglio dei Ministri che ha impugnato il 23 settembre 2017 la legge di stabilità della Regione Basilicata considerando la norma modificata in “violazione della competenza esclusiva statale in materia di ordine pubblico e sicurezza”. Tale disposizione risulta non in linea con quanto stabilito dall’articolo l, comma 936, della legge 28 dicembre 2015, n. 201, in base alla quale in sede di conferenza unificata sono definite le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonche’ i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di eta’.
“Siamo convinti – sottolinea il vice presidente vicario nazionale Sapar – che il giocatore debba essere tutelato. Così come siamo convinti che colpire il gioco legale significa aprire spazi alla criminalità organizzata che opera in violazione della legge. Si pensi ai siti da gioco online illegali che operando attraverso “paradisi fiscali” agiscono senza limitazione alcuna. Vorremmo chiarire ancora una volta che stabilire delle distanze dai luoghi sensibili non risolve il vero problema poiché il gioco online può essere praticato con un semplice smartphone anche dai minori in qualunque luogo e orario, senza limitazione o impedimento alcuno. Laddove manca un luogo fisico ove esercitare il gioco legale, secondo le regole stabilite dalla legge, si alimenta la fabbrica del gioco illegale non generando alcun indotto per l’economia del territorio”. “E importante ricordare in questa direzione la costante opera di collaborazione che vede la SAPAR a stretto contatto con le forze dell’ordine, finalizzata a esercitare azioni di contrasto alla diffusione della illegalità”.