Nelle prime ore della mattinata di giovedì 11 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Matera, ed in particolare i militari del dipendente Nucleo Operativo, hanno tratto in arresto un pregiudicato materano di 38 anni, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Matera.
Nello specifico, i militari operanti, a termine di una consistente attività investigativa, sono riusciti ad acquisire concreti elementi di prova, mediante i quali, la Procura della Repubblica di Matera, diretta dal Procuratore dott. Pietro Argentino, ha richiesto ed ottenuto il provvedimento cautelare in questione.
Le attività info-investigative effettuate, hanno permesso di verificare che il pregiudicato, nei mesi di ottobre e novembre 2017, si è reso autore di diversi episodi di spaccio. In particolare, l’ attività illecita si è consumata soprattutto lungo alcune vie e piazze principali di Matera, quasi sempre frequentate da gente. Lo stesso, in alcuni casi, al fine di mascherare la propria attività illecita, era solito portarsi al seguito il proprio figlio minorenne, al fine di non dare troppo nell’ occhio, simulando una normale passeggiata per la città. I carabinieri, durante i numerosi servizi di osservazione hanno notato che l’uomo, nei vari orari della giornata, si recava nei luoghi che lo stesso individuati, considerati più idonei per lo spaccio, ove si avvicinava ad alcune persone e con gesti rapidi cedeva la sostanza stupefacente, per poi allontanarsi con altrettanta velocità. Nel corso dell’ esecuzione del provvedimento restrittivo, a seguito di perquisizione a carico del citato pregiudicato, anche con l’ ausilio di un’ unità cinofila dei carabinieri, i militari hanno rinvenuto, ben occultate all’ interno della propria autovettura, parcheggiata nei pressi della sua abitazione, circa 25 grammi di hashish, suddivisa in dosi, e che, se immessa sul mercato illegale del spaccio sul materano, avrebbe sicuramente fruttato un cospicuo guadagno. Il pregiudicato, dopo essere stato condotto in caserma per le operazioni di rito, veniva condotto presso il proprio domicilio, ove veniva ristretto in regime degli arresti domiciliari.