Con il Forum culturale multidisciplinare “Generazioni” si è concluso a Matera il festival Metropolis, promosso dall’associazione Statutodeilavoratori.it grazie all’impegno del direttore organizzativo Alessandro Ventura e del direttore artistico Antonio Andrisani.
“Generazioni” ha toccato i temi emersi nel corso del Festival: una società che cambia, le incognite del futuro, le minacce al territorio di uno sviluppo frenetico e disordinato, la necessità di una nuova etica del lavoro, e in senso più generale, di un uomo nuovo e di un nuovo umanesimo.
Alessandro Ventura ne ha discusso con studiosi di altissima caratura come i docenti Leonardo Becchetti, Vincenzo Bavaro e Stefano Bronzini e l’urbanista Dino Borri.
Alessandro Ventura, direttore organizzativo di Metropolis, traccia un bilancio della seconda edizione di Metropolis: “Abbiamo messo anche quest’anno al centro delle nostre iniziative il lavoro e le urgenze sociali e il bilancio è molto positivo. Chiudiamo idealmente con un forum culturale chiamato Generazioni perchè vogliamo un momento riflessione generativa. Raccogliamo la narrazione che abbiamo fatto durante il festival: rassegna cinematografica, concorso fotografico, mostra di scultura in cartapesta in collaborazione con la Fondazione del Carnevale di Putignano che si potrà visitare fino al 21 gennaio e oggi ci troviamo a riflettere su uno dei temi principali oggetto del Festival, cioè il fatto che il cambiamento e la trasformazione hanno sui lavori, sui luoghi e i rischi legati al cambiamento. Capire quali problematiche ci troveremo ad affrontare nel futuro imminente e quali possibilità ci possono essere per una collettività organizzata, istruita e formata di rispondere a questi cambiamenti e di indirizzarli in maniera virtuosa e positiva”.
Matera 2019 è una grande occasione per scongiurare la fuga dei cervelli verso il centro-nord e all’estero, cosa occorre fare per non perdere questa opportunità? “Se saremo capaci di produrre modelli culturali che si perpetuano forse sì, se organizziamo un calendario bellissimo ma che non riusciamo a perpetuare nel tempo e quindi non resterà attrattivo avremo perso una grande opportunità. Essere produttori di cultura vuol dire lavorare sulla formazione e sulla produzione di beni culturali. Il modello turistico che vede un grande flusso di turisti pone una serie di problematiche e di rischi sia sulla qualità dei lavori, sia sulla produttività del lavoro stesso che in ambito turistico è più bassa rispetto ad altre categorie merceologiche, con una serie di ripercussioni anomale sul prezzo dei fitti che sale, in relazione ad un eccesso di apertura di b&b o affittacamere piuttosto che problematiche urbanistiche sui trasporti locali interni, su come raggiungere Matera. E’ una sfida. Se avremo una risposta a queste problematiche e se riusciremo a non perdere l’identità della comunità e della città, se ci sarà un cammino corale, una riflessione collettiva, vinceremo la sfida, altrimenti corriamo il rischio, nel caso in cui Matera diventa un’attrazione nazionale o sovranazionale, di diventare come Venezia, quindi una bella cartolina ma tale rimane, perdendo l’identità definitivamente”.
Michele Capolupo
La fotogallery del forum di Metropolis (foto www.SassiLive.it)