Il Vice Questore Luisa Fasano, il Capo della Squadra Mobile e Vice Questore Aggiunto Fulvio Manco e l’Ispettore Giampetruzzi che guida la sezione antidroga della Questura di Matera hanno illustrato in mattinata i risultati di un’operazione antidroga condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Matera. Sono stati arrestati per detenzione e spaccio di ingente quantitativo di marijuana due nigeriani già presenti da un anno e mezzo nel Cara (centro accoglienza richiedenti asilo) in via Cererie a Matera in attesa di conoscere l’esito della domanda presentata per l’asilo politico nel nostro Paese. Si tratta di Endurance Ndidi e Hope Ndidi, entrambi classe 1989. A seguito di segnalazioni, pedinamenti e appostamenti gli uomini della sezione antidroga, coadiuvati da unità cinofile della Questura di Bari hanno individuato i due nigeriani impegnati in attività di spaccio. Sono stati individuati nel centro e condotti nel centro Cara di via Cererie dove risiedono. Nella loro stanza sono stati scoperti quattro pacchi che contenevano marijuana: uno di 1 chilo e 45 grammi nascosto in uno zainetto custodito all’interno di un armadio e altri tre pacchi per un peso complessivo di 155 grammi nascosti sotto il materasso e in un mobiletto. Sequestrati anche 920 euro, provento dello spaccio di droga. I due nigeriani sono stati arrestati e condotti nel carcere di Matera. Il pm che ha autorizzato l’arresto è Franca Ventricelli, il gip è Angelo Onorati. Il giudice dovrà valutare adesso la revoca dell’accoglienza dei due nigeriani, fermo restando che nel caso in cui ci sarà l’espulsione dal centro i due arrestati potranno presentare ricorso e nel frattempo potrebbero comunque restare in Italia.
Nel corso della conferenza stampa Luisa Fasano ha precisato che il centro Cara di via Cererie non è mai stato coinvolto nell’attività di spaccio all’interno della struttura e l’episodio non può sicuramente inficiare l’attività svolta dalla struttura. Fasano ha aggiunto che a carico dei due immigrati è in corso la procedura di revoca dell’accoglienza al CARA, provvedimento di competenza del Prefetto. Ha inoltre rassicurato che le varie strutture CARA esistenti a Matera e in provincia sono attentamente monitorate e che attività illecite come quella scoperta e descritta vengono prontamente bloccate e i responsabili assicurati alla giustizia. Giampetruzzi ha ricordato anche che al momento della perquisizione anche gli altri ospiti presenti nella struttura non vedevano di buon occhio l’attività illegale dei due nigeriani.
Michele Capolupo
Operazione Pusher, arrestati dalla Polizia due nigeriani nel Cara di via Cererie a Matera, nota di Antonio Cappiello, Segretario Regionale di Lega-Noi Con Salvini Basilicata e Adriana Domeniconi, Coordinatrice Donne di Lega-Noi Con Salvini Basilicata
Antonio Cappiello e Adriana Domeniconi, rispettivamente Segretario Regionale e Coordinatrice Donne Basilicata di Lega- Noi Con Salvini denunciano ancora una volta questa accoglienza indiscriminata desiderata dal governatore Pittella che ha ridotto la Basilicata in una succursale dell’Africa e dei Paesi affini. Il suo disegno era quello di ripopolare la Lucania con i richiedenti asilo al dictat: avanti c’è posto, venite, noi possiamo accoglierne anche di più del numero stabilito perché tanto nella Terra lucana gli abitanti, purtroppo, o muoiono di cancro per l’immane inquinamento, altra piaga avallata dal governatore lucano, oppure emigrano all’estero o al nord Italia in cerca di lavoro e fortuna. Questo l’assunto e la filosofia di questi personaggi politici che in questi anni hanno portato la Basilicata, una perla per la sua bellezza, ad essere affossata e bistrattata. Oggi a Matera, siamo di nuovo di fronte ad un caso, ormai quotidiano, di spaccio di droga da parte di due nigeriani, ospiti di un centro di accoglienza. Si è consapevoli e non, ci vuole una laurea, per sapere che i nigeriani gestiscono il traffico di droga in Costa d’Avorio. Il ghetto del Wanch, ad Abidjan, la città più popolosa del Paese, garantisce guadagni facili. Solo lì si trovano circa 200 tossicodipendenti. Il giro d’affari quotidiano è di circa 6.000 euro. E da decine d’anni la criminalità organizzata ha messo le mani sul traffico di stupefacenti nell’ovest dell’Africa. Le organizzazioni criminali nigeriane sono così strutturate nello spazio e nel tempo, che costituiscono delle vere mafie. A partire dagli anni ’80 i trafficanti si sono concentrati sulla cannabis prodotta in loco e sulla cocaina prodotta in Sud America e diretta verso l’Europa. L’Africa dell’ovest nel tempo si è trasformata in un centro di smistamento di sostanze nel mercato dell’Unione europea. Ed ecco come la droga arriva nei nostri Paesi. Altresì, anche quando non dovesse arrivare tramite questi richiedenti asilo, vediamo benissimo che loro, ospiti dei centri di accoglienza, quindi vitto ed alloggio gratis, si organizzano per cercare di guadagnare qualcosa con la mafia locale. Ribadiamo, continuano in questa nota, il Cappiello e la Domeniconi, un concetto già redatto in un comunicato precedente e cioè che alla mafia locale fa comodo avere a disposizione la manovalanza nigeriana che non lavora, ma assetata di soldi ricavati facilmente e senza fatica, si presta molto volentieri ad incamerare proventi per la malavita locale. Infatti, i richiedenti asilo, sono pagati meno della delinquenza locale e soprattutto non ambiscono” a passare di ruolo o a posti prestigiosi” nella scala piramidale e non possono rivelare nulla alla polizia perché non sono a conoscenza dei segreti in seno alla”piramide” Infatti loro sono meri spacciatori cioè fanno il lavoro più immondo e lurido, e cosa ancora più proficua, per la mafia locale è che per loro non si devono pagare le spese legali. Quindi confidiamo nel giudizio del Gip che prenda l’unica decisione che faccia trasparire un po’ di buon senso e cioè il rimpatrio immediato. Che cosa si debba valutare, sinceramente, non riusciamo a capirlo! Non è la prima volta che ci troviamo di fronte ad una situazione simile è diventata, purtroppo, la normalità ed una prassi. La misura è colma ora basta!
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)