E’ stato l’ultimo bando pubblicato dall’Ater di Potenza e la sua reiterata pubblicizzazione sulla stampa locale a scatenare il sussulto delle imprese di costruzioni: la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Evidentemente non si è ancora presa consapevolezza del reale stato di crisi in cui versa il settore delle costruzioni, acuita dal mancato utilizzo o, come in questo caso, dall’uso inappropriato delle risorse pubbliche. Più volte abbiamo provato a segnalare il tentativo di celare dietro la veste pubblica interventi in diretto contrasto con l’iniziativa privata, in ambito residenziale, determinando gravi alterazioni delle dinamiche di mercato”.
E’ questa la presa di posizione del sistema di Ance di Potenza espressa dal suo presidente, Vincenzo Auletta, in merito alla reiterata promozione del bando dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Potenza “per l’assegnazione in proprietà di 64 alloggi di edilizia convenzionata – agevolata”.
“Una procedura – spiega Auletta – rispetto alla quale nutriamo diverse perplessità, in quanto si esplica secondo modalità che, a nostro avviso, contengono diverse anomalie. A differenza di quanto riportato nel titolo, non si tratta di assegnazione di alloggi già terminati, ma di vera e propria vendita di appartamenti in via di realizzazione. In più, il tetto di reddito individuata tra i requisiti necessari agli aspiranti beneficiari è di 41.208 euro, ben oltre quella che può essere definita soglia massima per classi sociali “deboli”.
Per il presidente di Ance Potenza, “si tratta solo dell’ultimo caso, in ordine di tempo, rispetto a una problematica già segnalata anni addietro e relativa all’utilizzo di fondi pubblici a sostegno, non tanto dell’utente finale, quanto piuttosto in favore di organizzazioni pubbliche o privatistiche, con l’ineludibile effetto di creare loro un forte vantaggio competitivo”.
“Più volte – continua Auletta – ci siamo trovati a denunciare la forte crescita di un’offerta immobiliare proposta da strutture pubbliche o organizzazioni private, in teoria preposte alla realizzazione di interventi destinati a categorie sociali svantaggiate (per tanto agevolate nell’assegnazione dei lotti edificatori e nella riduzione di oneri concessori e fiscali, oltre a godere di incentivi derivanti da risorse pubbliche) ma che di fatto hanno saturato l’intera richiesta abitativa. Questo ha contribuito a determinare l’indebolimento e, in alcuni casi, la scomparsa di molte imprese di tradizione e consolidata competenza presenti sul territorio. Nel frattempo, si registra un aumento di alloggi invenduti, tanto da indurre l’Ater stessa a ricorrere a pubblicità massive ed entrare in concorrenza diretta con il libero mercato”.
Per tali motivi, Ance Potenza denuncia pubblicamente la problematica, invitando i soggetti istituzionali competenti ad affrontare la questione, ritenendo urgente e non più rinviabile una programmazione coordinata e coerente con le finalità istituzionali, sociali ed economiche delle varie categorie che operano nel settore, finalizzata a ricreare una effettiva integrazione dell’offerta abitativa e non un’inopportuna concorrenza di mercato.