“Quanto sta succedendo alla menda universitaria di Potenza è un atto gravissimo sia nei confronti degli utenti sia nei confronti dei lavoratori. Più volte, sia in vie formali che informali, abbiamo chiesto all’Ardsu e all’Università di Basilicata un incontro urgente per tutelare i diritti degli studenti e dei lavoratori ma la nostra denuncia è caduta nel vuoto, creando un disservizio dovuto alla mancata attenzione da parte della politica e delle istituzioni competenti e che oggi è sotto gli occhi di tutti”. È quanto dichiara Pasquale Paolino, segretario generale Filcams Cgil Potenza, rispetto alla denuncia della Consulta provinciale degli studenti sulle file interminabili alla mensa universitaria Ardsu per prendere un pasto al quale il più delle volte bisogna rinunciare per non perdere le lezioni.
“La causa – continua Paolino – è nella cattiva organizzazione dei locali assolutamente insufficienti pur essendo di nuova costruzione, i quali prevedono una sola linea di distribuzione dei pasti quando tutti sapevano dell’insufficienza dei locali oltre alla questione legata strettamente al personale il quale è assunto contratto part time e con ore completamente insufficienti a garantire un servizio adeguato. Inoltre, a questo si aggiungerà a breve il nuovo bando regionale per il la preparazione e somministrazione dei pasti che, come già più volte denunciato agli organi di stampa e alla stessa Ardsu e università, prevede una riduzione del costo del pasto del 20% su base d’asta. Una proposta a ribasso che non solo mette a repentaglio la qualità del cibo somministrato ai nostri studenti e del servizio, che sicuramente non potrà che peggiorare, ma anche i posti di lavoro.
Nel caso del menu ridotto, è prevista addirittura una riduzione del 50% del costo senza tener conto che tale riduzione è riferita solo alla quantità del cibo, restando invariati i costi fissi quali utenze, personale, attrezzature. Gli addetti, dunque, continuano a lavorare ma a queste condizioni. La clausola sociale diventa così solo una dichiarazione di principio che non trova alcuna applicazione concreta nella realtà.
Non si può parlare di contenimento della spesa e riduzione degli sprechi se a pagarne le conseguenza sono gli anelli deboli della catena, in questo caso gli studenti e i lavoratori, nella maggior parte dei casi part time e dal cui stipendio dipende la sopravvivenza di un intero nucleo familiare. Come Filcams Cgil – conclude Paolino – chiediamo pertanto un incontro urgente con Ardsu e Università di Basilicata affinché si attivino i giusti interventi a favore degli studenti e dei lavoratori. In caso contrario, si attiveranno tutte le iniziative utili atte a salvaguardare il diritto dei lavoratori a percepire un salario adeguato e degli studenti, principali fruitori del servizio”.