In merito a quanto dichiarato sugli organi di stampa dalla presidente Angela Blasi della Commissione regionale Pari opportunità circa la necessità di “Implementare breast unit sul territorio regionale” in quanto, a suo dire, la Regione Basilicata risulterebbe tra le realtà regionali in cui tale modalità di accesso alle cure e trattamento del tumore della mammella risulterebbe ancora negata alle donne, si ritiene, per correttezza e completezza di informazioni, – dichiara in una nota il Dipartimento Politiche della Persona – di rappresentare quanto di seguito:
con la Delibera di Giunta regionale n. 1152/2017 in recepimento dell’Intesa della Conferenza Stato Regioni, ai sensi dell’articolo 8, comma 6 della legge 5 giugno 2003, n. 131, sul documento recante “Linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed assistenziali della rete dei Centri di Senologia”, rep atti 185/CSR del 18 dicembre 2014 – è stata istituita la rete delle breast unit regionali individuando quali Hub della rete stessa il Centro di Senologia – Breast Unit – dell’Aor San Carlo di Potenza e il Centro di senologia – Breast Unit – dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture che dispongono dei requisiti definiti nell’Accordo in premessa.
La deliberazione, inoltre:
individua il modello di funzionamento multidisciplinare precisandone i requisiti anche in termini di numerosità della casistica trattata stabilendo per la Breast Unit un minimo di 150 interventi annui per neoplasia della mammella per essere accreditati;
affida all’Irccs Crob la funzione di coordinamento scientifico;
impegna il direttore scientifico dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture in qualità di coordinatore scientifico regionale per:
l’adozione del piano di rete, condiviso e sottoscritto da tutti gli attori e periodicamente revisionato, comprensivo del piano strategico, contenente tutti gli aspetti necessari al raggiungimento degli obiettivi di rete;
la definizione del piano annuale di attività, coerente con le indicazioni del D.M. 70/2015, ivi compreso il piano specifico per l’aggiornamento e la formazione del personale della rete;
l’adozione e l’aggiornamento periodico degli specifici Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (Pdta) per le patologie trattate, comprensivi degli indicatori di monitoraggio e fonte del dato;
la disponibilità, con periodicità almeno annuale, dei risultati relativamente alle attività di rete.