Due imprenditori del materano, Nicola Benedetto e Nunzio Olivieri, hanno deciso di costituire una società per acquisire il teatro Duni di Matera con l’obiettivo di dotare la Capitale europea della cultura 2019 di un luogo storico che rappresenta un importante segno dell’architettura degli anni Cinquanta. Ad annunciarlo in una nota è la neonata società “Immobiliare Investimenti srl” dopo l’atto costitutivo della società sottoscritto in mattinata davanti al notaio Giuseppe Disabato.
Nicola Benedetto è un imprenditore nato a Pisticci e residente a Bernalda attivo nel settore turistico e metalmeccanico e consigliere regionale della Basilicata mentre il materano Nunzio Olivieri è un imprenditore del settore turistico e immobiliare.
Dotato di 1.200 posti a sedere, il “Duni” è stato costruito tra il 1947 e il 1948 grazie al progetto dell’architetto materano Ettore Stella. Dopo aver perfezionato l’atto costitutivo della società che acquisirà il teatro Duni entro la fine del mese di gennaio potrebbero già partire i lavori di riqualificazione dello storico teatro materano.
Michele Capolupo
La storia del teatro Duni di Matera
Il Cinema-Teatro “Duni” viene realizzato tra il 1947 e il 1949. Progettista dell’opera è l’architetto materano Ettore Stella, nome già noto dell’architettura italiana dell’epoca. A commissionare l’opera sono due cittadini materani, proprietari dei suoli (Conti e Latronico) che, interpretando anche un bisogno culturale della città, decidono di realizzare il cinema-teatro coinvolgendo il giovane Stella, confidando nel ruolo decisivo dell’architettura, disciplina capace di interpretare le aspettative civili della città. Il progetto viene redatto tra l’ottobre ’46 e il febbraio del ’47. La costruzione ha inizio nella primavera del 1947. Nel frattempo altri imprenditori (Annunziata e Morelli) si affiancano ai primi due per dare forza e alimento all’impresa. Ma è con l’ingresso di A.Andrisani, industriale materano, che l’iniziativa imprenditoriale acquista una concreta accelerazione. Nel novembre del 1948 l’opera è completa in tutte le sue parti e dopo aver ottenute le licenze d’esercizio viene aperta al pubblico il 26 marzo del 1949, non prima di aver dedicato la sala a E.R. Duni, illustre compositore materano del ‘700. Il cinema appena completato viene dettagliatamente fotografato dallo studio Vasari di Roma e pubblicato sulle più importanti e accreditate riviste di architettura europee che esaltano la modernità dell’opera, peraltro realizzata con tecniche e materiali moderni in una città come Matera, proverbialmente povera.
Nel tempo il “Duni” subisce diversi interventi di adeguamento funzionale:
– 1955: allargamento del boccascena per ospitare il cinemascope appena introdotto e realizzazione della cabina di proiezione sulla testata opposta, all’esterno della sala;
– 1964: realizzazione della scala di sicurezza su Via Roma;
– 1978: sostituzione degli arredi originali e realizzazione di nuova cassa;
– 1993: adeguamento degli impianti e dei servizi igienici;
– 1995: sostituzione della vetrata d’ingresso, ristrutturazione del golfo mistico e dell’ampia vetrata sul giardino.
Con la crisi del cinema negli anni ’80 il “Duni” rischia la chiusura definitiva se non la vendita e la trasformazione d’uso della struttura; rischio che viene scongiurato grazie ad una decisa presa di posizione della città che sostiene un accorato appello per la sua sopravvivenza.
Nel 1999 dopo 50 anni di attività il Cinema-Teatro sospende le attività per poi riprenderle a singhiozzo tra mille difficoltà anche di natura gestionale.
Nonostante il tempo trascorso, i numerosi interventi di adeguamento e modifiche, le tante soste nell’attività, la struttura conserva ancora intatta la sua straordinaria bellezza, ma i suoi impianti, i suoi arredi, le strutture sceniche versano in uno stato di invecchiamento che la rendono inefficiente per un uso compatibile con le funzioni cinematografiche e teatrali contemporanee.
Testo tratto dal libro “Il cinema teatro Duni di Matera, un’opera moderna da tutelare” di Gigi Acito
Nella foto www.SassiLive.it l’ingresso del teatro Duni di Matera
Ho sempre sentito commenti negativi su Benedetto ma devo dire che cerca in tutti i modi di svegliare questa città.
Encomiabile, se poi leggiamo notizie come questa, ad esempio: “Il Consorzio ASI di Potenza salvato dalla Regione Basilicata con oltre 3 milioni tolti alla sanità lucana”, e di 1000 enti inutili come codesto, da cancellare ma che nessuno abolisce, con Presidenti nominati da Regioni, Province, Comuni, Municipi e circoscrizioni e con di un milione e duecentomila persone che dovrebbero essere essi stessi unitili, se inutili son ritenuti i loro enti dallo Stato Italiano, per un costo annuale di 10 miliardi di euro secondo il Codacons.