Basteranno 1.307 ettari che la Banca Nazionale delle Terre Agricole attraverso l’Ismea mette a disposizione in Basilicata dei giovani che vogliono fare gli agricoltori? E basteranno i nuovi finanziamenti europei per favorire il ricambio generazionale in agricoltura? Sono questi gli interrogativi principali a cui tenterà di dare risposte l’Assemblea Regionale dell’Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) della Cia organizzata per mercoledì 24 prossimo a Senise (ore 17 – Centro polifunzionale Regione). E’ l’occasione, con l’ intervento di giovani imprenditori lucani, per affrontare anche il tema dei ritardi accumulati sul primo insediamento e dall’organismo pagatore nazionale sui pagamenti relativi alle misure della semina su sodo, dell’agricoltura integrata e della seconda annualità del biologico e per fare il punto sulla fase di avvio del progetto della Banca delle terre agricole, un’iniziativa che dovrebbe facilitare l’accesso dei giovani agricoltori ai terreni incolti e abbandonati che nella nostra regione riguardano una percentuale consistente di quella complessiva pari al 16%. Ma la prossima riforma della PAC potrebbe affrontare più efficacemente il problema, affiancando agli attuali contributi per l’avvio di imprese agricole da parte degli under 40 anche incentivi per incoraggiare gli agricoltori più anziani e riluttanti a trasferire le loro aziende alle generazioni più giovani. A Senise l’Agia intende riprendere il filo del ragionamento avviato a novembre a Tricarico in occasione del 40ennale di Borgo Taccone-Irsina. Quarant’anni fa i giovani si riunirono per discutere, confrontarsi, studiare, e anche divertirsi, socializzando esperienze e passioni. Erano animati dalla convinzione che l’Agricoltura avesse un futuro, e che il loro futuro fosse nella riscoperta della ruralità. In quarant’anni sono cambiate molte cose: è cambiato il Mondo. Gli argomenti sul tavolo della due giorni saranno la tutela del reddito dei produttori di fronte alle crisi di mercato o legate alle calamità naturali e ai cambiamenti climatici, ed il ruolo della cooperazione agricola nella gestione delle migrazioni. Le crisi di settore che stiamo vivendo non sono più dovute solo al mercato ma anche ai fenomeni naturali, come i terremoti, e i cambiamenti climatici. Questo impone una riflessione e spinge i Governi ad agire da subito per fornire strumenti concreti agli agricoltori e tutelare il loro reddito in tutto il mondo. È il momento delle risposte. Basti pensare anche ad un’altra grande questione globale, quella delle migrazioni. A Senise – dove saranno presenti i presidenti nazionali dell’Agia Maria Pirrone e della Cia Dino Scanavinoe il presidente del Consiglio Regionale Francesco Mollica (l’assessore all’agricoltura Luca Braia è impegnata a Roma ad un tavolo con l’Ueca) – si punta a dare risposteattraverso il Progetto “ContAgiamo” che esprime un pacchetto di proposte per favorire il ricambio generazionale in agricoltura che rientra da anni tra le priorità della Politica Agricola Comune, estenta a decollare. Colpa dei fondi insufficienti, ma anche di aiuti che spingono gli agricoltori anziani a non cedere i propri terreni ai più giovani. Per questo la nuova PAC post 2020 dovrebbe introdurre qualche novità.Infine sarà presentato il libro “Dimagrire mangiando” della nutrizionista Antonella Catenacci.
Gen 22