Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, in cui commenta la notizia del ricorso accolto dal Consiglio di Stato rispetto alle istanze difensive nei giudizi in cui il Comune era contrapposto alle società Eni e Shell. Di seguito la nota integrale.
È con estremo piacere che abbiamo appreso del deposito della sentenza del Consiglio di Stato, in data 18 gennaio 2018, con la quale il comune di Viggiano ha visto accogliere in maniera piena e definitiva le proprie istanze difensive nei giudizi che lo vedevano contrapposto alle società petrolifere ENI e Shell.
I giudizi in questione, azionati nel 2016 dalle due multinazionali coinvolte nelle attività estrattive di idrocarburi nella Val d’Agri, al di là dei tecnicismi particolarmente complessi proprindella materia, avevano ad oggetto la richiesta di veder mutato il criterio di riferimento utilizzato per il calcolo delle royalties da corrispondere agli Enti locali interessati e , per l’effetto, di far conseguire ad ENI e Shell un notevole risparmio di spesa a danno delle comunità locali.
Tale richiesta si basava sull’assunto, certamente non condivisibile, che per il calcolo delle royalties si dovesse applicare l’indice PFOR introdotto per la vendita di gas ai consumatori più vulnerabili.
La sentenza del Consiglio di Stato ha chiarito, una volta per tutte, che il criterio di calcolo resta il QE, anche perché, aggiungiamo noi, ad essere vulnerabili non sono le multinazionali che realizzano profitti miliardari per effetto dello sfruttamento delle materie prime del nostro territorio, bensì i cittadini che troppo spesso hanno dovuto pagare il prezzo di inefficienze e negligenze nella
gestione degli impianti industriali presenti nella Val d’Agri, con le odiose ricadute negative in termini di qualità della vita che tutti conosciamo.
Proprio questo è il messaggio che intendiamo lanciare a chi voglia fare impresa nel nostro territorio: non siamo disposti a negoziare sulla salvaguardia ambientale e sulla tutela della salute dei cittadini, né tanto meno sullo sviluppo economico delle comunità che così pazientemente fin ora hanno ospitato le attività estrattive definite essenziali per l’economia nazionale.
Forse è arrivato il momento di veder riconosciute alle comunità locali nuove e maggiori quote dei profitti realizzati dalle multinazionali per effetto dello sfruttamento delle proprie ricchezze naturali.
La soddisfazione per la vittoria conseguita in Consiglio di Stato è amplificata dalla considerazione che solo il Comune di Viggiano, oltra alla Regione Basilicata e ai Ministeri coinvolti, si è costituito in giudizio per far valere le proprie sacrosante ragioni. Preferiamo pensare
che la sentenza del 18 gennaio sia un passo importante nel lungo percorso che attende il popolo lucano per la riaffermazione della propria dignità e del proprio orgoglio.
Un ringraziamento particolare va all’avvocato prof. Ernesto Stajano che ha egregiamente rappresentato le ragioni del Comune di Viggiano innanzi al Consiglio di Stato. Ma soprattutto, il ringraziamento più grande va ai cittadini di Viggiano e della Val d’Agri
che quotidianamente supportano questa Amministrazione nelle battaglie di giustizie nelle quali si è impegnata nell’interesse collettivo.