Mentre a Matera si discuteva, sopratutto sui social, sull’attendibilità della fonte dell’aneddoto raccontato da Alberto Angela relativo all’anguilla inserita dai nostri antenati nei piccoli pozzi per purificare l’acqua e renderla potabile, su Rai 1 la città dei Sassi è stata promossa anche della quanta puntata di programma “Meraviglie, la Penisola dei Tesori” dedicata a Castel del Monte, Alberobello, Tarquinia e alle ville palladiane del Veneto con un inserito affidato alla narrazione dell’attore Francseco Pannofino dedicato alla Cripta del Peccato Originale, la cosiddetta “Cappella Sistina del rupestre” situata a pochi chilometri dalla città dei Sassi sulla strada statale 7.
Anche nella sfida degli ascolti “Meraviglie, la Penisola dei Tesori” si conferma il programma più seguito con 5.492.000 spettatori pari al 22.8% di share, con un calo di 332 mila spettatori rispetto alla puntata precedente dedicata anche alla città di Matera.
Michele Capolupo
La scheda della Cripita del Peccato Originale
La Cripta del Peccato Originale era il luogo cultuale di un cenobio rupestre benedettino del periodo longobardo. È impreziosita da un ciclo di affreschi datati tra l’VIII e il IX secolo, stesi dall’artista noto come il Pittore dei Fiori di Matera ed esprimenti i caratteri storici dell’arte benedettina-beneventana. La parete sinistra è movimentata da tre nicchie, su cui sono raffigurate rispettivamente le triarchie degli Apostoli, della Vergine Regina e degli Arcangeli. La parete di fondo, invece, è ravvivata da un ampio ciclo pittorico raffigurante episodi della Creazione e del Peccato Originale. Il prezioso ciclo di affreschi, per anni aggredito da muschi, licheni e cianobatteri, è stato recuperato grazie al progetto della Fondazione Zétema, con la consulenza dell’Istituto Centrale del Restauro e la partecipazione di impegnate professionalità. L’intervento di restauro, reso possibile grazie ai finanziamenti delle Fondazioni CARIPLO di Milano, CARISBO di Bologna e Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano nell’ambito del progetto Sviluppo Sud dell’ACRI, costituisce un modello di riferimento scientifico, un codice di pratica per i futuri interventi sul patrimonio rupestre mondiale.
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La scheda della Cripita del Peccato Originale
La Cripta del Peccato Originale era il luogo cultuale di un cenobio rupestre benedettino del periodo longobardo. È impreziosita da un ciclo di affreschi datati tra l’VIII e il IX secolo, stesi dall’artista noto come il Pittore dei Fiori di Matera ed esprimenti i caratteri storici dell’arte benedettina-beneventana. La parete sinistra è movimentata da tre nicchie, su cui sono raffigurate rispettivamente le triarchie degli Apostoli, della Vergine Regina e degli Arcangeli. La parete di fondo, invece, è ravvivata da un ampio ciclo pittorico raffigurante episodi della Creazione e del Peccato Originale. Il prezioso ciclo di affreschi, per anni aggredito da muschi, licheni e cianobatteri, è stato recuperato grazie al progetto della Fondazione Zétema, con la consulenza dell’Istituto Centrale del Restauro e la partecipazione di impegnate professionalità. L’intervento di restauro, reso possibile grazie ai finanziamenti delle Fondazioni CARIPLO di Milano, CARISBO di Bologna e Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano nell’ambito del progetto Sviluppo Sud dell’ACRI, costituisce un modello di riferimento scientifico, un codice di pratica per i futuri interventi sul patrimonio rupestre mondiale.
La fotogallery dedicata alla puntata di Meraviglie con la (foto www.SassiLive.it)