Nell’ambito della Giornata della Memoria nuovo importante appuntamento all’Ass. Etnie di Tinchi di Pisticci, presieduta da Antonio Caramuscio, all’insegna del messaggio “Per non dimenticare”, sabato 27 gennaio, ore 19,30, sarà presentato il libro di Giuseppe Coniglio “L’Esule Garibaldino. Dall’inferno di Mauthause al paradiso di Pisticci”. Racconta la vita e l’odissea di Roberto Ponticelli, (Massa 9 marzo 1890), che si trasferì con un gruppo di amici, in Francia, a Nantes. Ottenuta la cittadinanza francese, combattè con il grado di “Lieutenant de la LegionGaribaldienne de l’Argonne e CommandantduBataillon Lyonnais” nella campagna 1914-1918. Nel 1927 riprese gli studi e conseguì il diploma di “Chirurgien Dentiste” presso l’Ecole de Medecine de Paris. Durante l’occupazione nazista, gli vennero confiscati i beni e fu condannato a sei mesi di reclusione. In seguito i tedeschi lo consegnarono al Brennero alle autorità italiane, che lo inviarono nel 1941 alla Colonia Confinaria di Pisticci perchèantifascista e repubblicano. Ottenne poi il trasferimento a Pisticci, dove aprì uno studio medico sotto lo stretto controllo del comune. Scontata la pena, durante il rientro a Massa nei pressi di Cassino, fu arrestato dai tedeschi e deportato con il numero di matricola KLM 76524 nel lager di Dachau-Mathausen, dove rimase dal 14 ottobre 1941 al 19 maggio 1945. Non esitò a farsi avanti, un giorno, allorchè seppe che vi era urgente bisogno di un dentista per effettuare una estrazione ad un ufficiale tedesco e nella circostanza fu costretto ad operare con mezzi di fortuna, sotto controllo di altri ufficiali, che in precedenza lo avevano sottoposto ad un lungo “esame” per verificare se fosse veramente tale. Questa sua disponibilità gli salvò probabilmente la vita e gli fece anche ottenere il privilegio del libero accesso nella infermeria del lager, da dove riuscì spesso a prelevare medicinali per i suoi compagni più sfortunati. Sulla sua giubba venne apposta la scritta “zahnartz”,medico-dentista. Dopo la guerra, avvertendo una grande nostalgia per quel paese che lo aveva accolto con grande affetto, ritornò a Pisticci, dove nel 1946 si sposò e dove riprese ad esercitare con successo la professione. La serata, presentata da Antonio Affuso, prevede la lettura di brani dedicati alla shoà da parte della poetessa Maria Antonietta D’Onofrio e di Milena Gentile, la degustazione di piatti poveri d’epoca e la proiezione di filmati ispirati alle deportazioni nei campi di concentramenti nazisti.
Gen 26