“Con la firma da parte del Premier Gentiloni del Dpcm che contiene i requisiti per le Zes (Zone Economiche Speciali), previste dal decreto Sud, si fa più ravvicinata l’istituzione della Zes Taranto-Matera-Valbasento con la conferma dell’area interessata per 4.400 ettari in Puglia e 1.000 ettari per la Zes Basilicata”. E’ il commento di Angelo Rosella Civica Popolare-Idv Basilicata per il quale “ è un segno di attenzione dell’attuale maggioranza per il Mezzogiorno così come abbiamo sollecitato da tempo e per quanto riguarda la Zes appulo-lucano è il segno di una intelligente strategia di cooperazione istituzionale tra due Regioni e due territori che mettono insieme le proprie infrastrutture al servizio di imprese, sviluppo ed occupazione. Noi auspichiamo che a completare questo disegno – dice Rosella – ci possa essere già in questi primi mesi dell’anno la piena funzionalità dell’aviosuperficie di Pisticci alla quale manca adesso la nuova gara di affidamento della gestione. E’ questo un obiettivo che ci vede da tempo impegnati, riconoscendo la qualità dell’attività svolta sinora dalla società di gestione Winfly, per superare una volta per tutte l’handicap dell’assenza di un nostro aeroporto regionale e siamo convinti che la nuova gara possa sbloccare una situazione di perdurante stallo che non giova a nessuno”.
Nel sottolineare che nel Dpcm Gentiloni sono indicati anche i requisiti che dovranno avere i piani di sviluppo strategico che dovranno essere presentati al Ministero della Coesione territoriale, Rosella evidenzia che lo scopo delle Zone economiche speciali (Zes) è quello di creare condizioni economiche, finanziarie e amministrative che consentano lo sviluppo delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove imprese. Il dpcm disciplina, quindi, le procedure e le condizioni per l’istituzione in alcune aree del Paese di zone economiche speciali, che vengono definite come aree geograficamente delimitate e chiaramente identificate, situata entro i confini dello Stato, costituite anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e comprendenti almeno un’area di sistema portuale. Gli elementi più rilevanti sono un credito d’imposta per maxi investimenti fino a 50 milioni, tempi dimezzati per autorizzazioni e procedure (con il Governo pronto a esercitare i poteri sostitutivi) e oneri amministrativi e istruttori più bassi. Tutto ciò per attrarre investimenti anche dall’estero nei grandi porti del Sud per agganciare i flussi di merci in grande crescita nel mediterraneo che passano per il Nord Africa e il canale di Suez per arrivare alla Cina con il suo grande progetto della “nuova via della seta”. Per il Mezzogiorno – conclude – una nuova grande opportunità di crescita”
Gen 26