Il Coordinatore Comitato Zes Lucana 2017, Pierluigi Diso, in una nota sollecita la Regione Basilicata ad avviare un proficuo colloquio con la Puglia per concretizzare il progetto di una Zes interregionale. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il DPCM sulle ZES è di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e conterrà una serie di agevolazioni doganali e burocratiche per l’export, le procedure semplificate per gli adempimenti amministrativi e per l’accesso alle infrastrutture, ma anche il credito di imposta (massimo 50 milioni per progetto), i tempi dimezzati per autorizzazioni e procedure (con il Governo che dovrà essere pronto a esercitare i poteri sostitutivi) e oneri amministrativi e istruttori più bassi. Tutti temi attesi a braccia aperti dagli imprenditori lucani, ma anche da quelli stranieri che potrebbero essere attratti dal retroporto materano. E’ questo il format che le Zes dovranno avere se vorranno attrarre investimenti anche dall’estero nei grandi porti del Sud per agganciare i flussi di merci in grande crescita nel mediterraneo che passano per il Nord Africa e il canale di Suez per arrivare alla Cina con il suo grande progetto della nuova via della seta.
Tre giorni fa il Presidente Gentiloni ha firmato il Dpcm con i requisiti per le Zes, previste dal decreto Sud dell’estate 2017. Al momento solo due sono le Zes pronte a partire e cioè quella di Napoli – Salerno e quella di Gioia Tauro, già pronte prima delle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Dopo la Campania e la Calabria toccherà ai porti di Bari-Brindisi e a quello di Taranto (quest’ultimo collegato con il retroporto di Matera), oltre a quello siciliano e abruzzese.
Oltre all’incentivo del credito d’imposta per gli investimenti, potenziato con la soglia a 50 milioni, le altre misure che dovrebbero attrarre gli investitori sono le semplificazioni che saranno scritte in un altro Dpcm ancora in elaborazione insieme alle Regioni.
Il decreto prevede la possibilità di costituire delle Zes interregionali associando anche aree a vocazione industriale delle Regioni sprovviste di porti con Regioni contigue che invece ne dispongono. Nel Dpcm sono indicati i requisiti che dovranno avere i piani di sviluppo strategico che dovranno essere presentati dai candidati al Ministero della Coesione territoriale, regista di tutta l’operazione Zes; ma soprattutto sarà finalmente stabilito come sarà composto il Comitato di indirizzo delle Zes, cioè dove siederanno al massimo 5 membri tra autorità portuale, Regione, Governo e Mit.
Il DPCM di prossima pubblicazione prevede i criteri che ne disciplinano l’accesso delle aziende ed il coordinamento degli obiettivi di sviluppo. Ma soprattutto, la Zes va costituita nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato. Per quella che interessa la Basilicata, cioè la Zes interregionale, l’istituendo Comitato (che dovrebbe essere interregionale) deve “congiuntamente” presentare l’istanza di istituzione della Zes; se la Puglia ha già fatto molti passi in avanti, adesso tocca alle istituzioni regionali della Basilicata mettere da parte i sogni elettoralistici e concentrarsi nella difesa del territorio. Infatti, per la istituzione della Zes interregionale della “Magna Grecia”, se così si può chiamarla, cioè sull’asse Matera – Taranto, la proposta al Presidente del Consiglio dei Ministri va presentata congiuntamente dai presidenti Emiliano e Pittella, sentiti i sindaci delle aree interessate. Il Presidente Pittella deve attivarsi in tal senso in un concreto dialogo con la vicina Puglia, ma anche i sindaci interessati devono fare la loro parte a difesa del territorio che amministrano. In particolar modo occorre subito formare un team che si dedichi alla stesura del Piano di Sviluppo Strategico interregionale, anche se vi sono voci che la Regione Basilicata abbia affidato l’incarico alla Svimez, anche se di ciò non è stato reso pubblico ancora nulla. E la Puglia? Viaggia da sola?
Il Comitato non può che esprimere parere favorevole se l’affidamento dell’incarico è stato dato alla Svimezed è a disposizione dell’Associazione per lo sviluppo industriale nel Mezzogiorno per ogni e qualsiasi contributo che sarà richiesto e che sarà subito offerto nell’interesse del territorio lucano. E’ noto il lungo e gratuito lavoro del Comitato,già svolto sin dal mese di agosto 2017 ad oggi, attraverso la stesura del documento che è stato già divulgato e consegnato da tempo al Presidente della Regione Basilicata Pittella ed a quello della Svimez Giannola. I Suggerimenti al Piano Strategico già redatti hanno di fatto anticipato di gran lunga quanto previsto nel Dpcm, come confermato anche dal consigliere economico del Ministro De Vincenti, Raffaele Lagravinese nell’incontro di Matera. Né va sottaciuto che un buon Piano Strategico serve alla città di Matera anche in vista dell’evento del 2019, che la vedrà ancor più di adesso sotto i riflettori internazionali, ospitando milioni di visitatori.
Il Comitato ha già fatto propria un’intuizione di Maurizio D’Amico, Segretario Generale della Femoza, connessa alla definizione di un nuovo approccio alle ZES, che vede attribuire ad esse il nuovo ruolo funzionale consistente in “Laboratori istituzionali territoriali” , finalizzati alla sperimentazione di nuove politiche innovative da parte delle Istituzioni. E’ nata infatti a Matera l’idea di proporre per la città dei Sassi una ZES finalizzata alla sperimentazione di best practices nel settore culturale, della formazione professionale di eccellenza, all’idea di Zona Speciale intesa come “Smart Zone della Cultura e della Conoscenza”, connessa anche alla tecnologia 5G e all’industria 4.0 che vedono il territorio materano, e in senso lato, lucano già coinvolto in progetti di grande spessore sia tecnico sia dei risultati attesi in campo occupazionale. Questa proposta del Segretario Generale, è già stata condivisa dal Presidente mondiale di FEMOZA, J. Torrents, ma soprattutto è stata accolta dal Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, nell’incontro realizzato in occasione della visita a Matera del presidente mondiale Torrents il 30 settembre scorso.
D’Amico, invitato nuovamente a Matera il 23 dicembre scorso, ha suggerito il modello della città di Wroclaw, esempio di ZES 2.0 polacca, per la capacità di coniugare conoscenza, tecnologia e impresa, in una corrispondente e proficua sinergia fra atenei e istituti di formazione professionale di eccellenza autoctoni, imprese per la produzione e commercializzazione di nuovi ritrovati tecnologici frutto esclusivamente della ricerca locale. Come non pensare allora, per analogia, alla buona qualità della vita anche di Matera e delle conseguenti ulteriori potenzialità anche per essa replicabili?
Già dall’incontro del 30 ottobre in Camera di Commercio a Matera il Comitato ha voluto suggellare anche da un punto di vista mediatico l’immagine di Matera in ambito culturale, iniziativa poi ripresa il 23 dicembre, quando è stata preannunciata l’organizzazione del prossimo incontro che vedrà Oscar di Montigny, intervenire nella Capitale Europea della Cultura 2019 per commentare e presentare il best seller dell’anno “Il Tempo dei Nuovi Eroi” in cui sono teorizzati fra l’altro nuovi approcci a concetti economici e finanziari, riassumibili nel termine Economia 0.0, che ha valso all’autore l’invito come speaker al World Business Forum svoltosi a New York nel novembre scorso.
Tutti questi suggerimenti devono essere riportati nel Piano Strategico, che dovrà favorire la crescita economica della provincia di Matera e delle aree del Mezzogiorno interessate dal fenomeno Zes e da quello di Matera Capitale europea della cultura per il 2019, integrando il territorio comunale nell’ambito di un più ampio comprensorio riconducibile alle Zes, al fine di cogliere l’enorme opportunità competitiva costituita dalla Zes e nello stesso tempo valorizzando tutti gli scenari produttivi attualmente presenti e creando le condizioni per attrarne di nuovi e più efficaci. Ciò sarà la logica conseguenza di una moderna ed europea strategia industriale di lungo periodo, alla luce delle intervenute esigenze della comunità materana e dei comuni limitrofi che beneficeranno della Zesappulo-lucana, anche in vista della nascita di un GEIE tra Italia e Malta, a cui il Comitato sta contribuendo, per unire le conoscenze e le risorse di attori economici di almeno due paesi appartenenti all’Unione. Nelle intenzioni dei legislatori europei, questo dovrebbe permettere a piccole e medie imprese di poter partecipare a progetti più grandi di quanto le loro dimensioni permetterebbero.
Pierluigi Diso, Coordinatore Comitato Zes Lucana 2017