Per difficoltà motorie circa il 55% dei lucani ricorre subito al fisioterapista. Lo rilevano i dati Istat contenuti nel rapporto sulle condizioni di salute degli italiani da cui è emerso che dei circa 8,5 milioni di italiani che hanno difficoltà motorie, di cui 3,7 milioni gravi, chi ricorre al fisioterapista o al chinesiterapista (sono queste le due figure professionali prese in esame dall’Istat) per una terapia del movimento, utilizzo di massaggi o altri mezzi fisici (ad esempio acqua, freddo, calore, luce, ultrasuoni, idroterapia), sono quasi 6 milioni di persone, vale a dure quasi il 70% di chi ha accusato i problemi di movimento.
Al fisioterapista o chinesiterapista ricorrono un po’ di più gli ultrasessantacinquenni, ma la fascia di età tra 55 e 64 anni e over 75 è abbastanza bilanciata. In sostanza la ricerca di aiuto nelle difficoltà motorie è meno legata all’età di quanto non lo siano tutte le precedenti rilevazioni, anche se è proprio l’età più avanzata, sopra i 65 24,2% di limitazioni moderate e 23,1% gravi), ma soprattutto sopra i 75 anni (28,7% moderate e 36,2% gravi) quella in cui si manifesta la percentuale maggiore di problemi.
E sono comunque le persone con un titolo di studio più alto, in tutte le fasce di età, quelle che di più fanno ricorso a questi professionisti, anche se a livello di reddito le fasce di età si differenziano dai 15 anni in su dove quelle più ricche frequentano di più fisioterapisti e chinesiterapisti, me non oltre i 65 anni, quando la differenza tra fasce di reddito è minima e comunque le percentuali al primo e al quinto quintile quasi sovrapponibili: 15,3% e 15,5 per cento.
Qual è il ruolo giocato dal fisioterapista? Attesa la delicatezza del trattamento – sottolinea la dottoressa Rosa Tavolaro, dirigente del Centro riabilitativo di Tramutola, centro di salute globale in quanto arricchito di servizi riabilitativi e dirigente ASPAT Basilicata – è necessario che l’operatore instauri un rapporto empatico con il paziente, tale da coinvolgere lo stesso nella terapia da porre in essere, accrescendo in questi la consapevolezza del problema. Con adeguate spiegazioni, dovrà agevolare la comprensione della metodica attuata ed elaborare valutazioni nel breve, medio e lungo periodo. Riabilitare significa infatti “recuperare le abilità perdute”. Il consiglio: affidarsi a fisioterapisti esperti che, sulla base di precipue conoscenze, eseguono tale tecnica riabilitativa.
Da circa un anno, il Centro Tavolaro è divenuto punto di riferimento anche per la cura e il trattamento delle disfunzioni del perineo: tale rieducazione, generalmente consta in una serie di esercizi specifici volti a rafforzare l’apparato muscolare perineale e addominale. Presso il Centro Tavolaro inoltre, è disponibile un innovativo trattamento attraverso l’utilizzo della TECAR INDIBA ACTIV, un’apparecchiatura ad elevata tecnologia, che ha riscosso numerosi successi nella comunità scientifica internazionale. Grazie al brevettato sistema “PROIONIC”, è possibile rigenerare il tessuto cellulare, migliorandone l’idratazione e rinforzare le fibre di sostegno, sì da consentire in maniera rapida ed efficace un ritorno alla normale vita quotidiana.