Si e’ costituito a Napoli il primo Polo distrettuale del pomodoro da industria del Centro Sud Italia, l’unica aggregazione di filiera nata grazie alla volonta’ delle parti di autoregolamentarsi, senza una specifica previsione normativa in tal senso. Ne dà notizia la Cia-Confederazione italiana agricoltori (Cia). Il Polo distrettuale e’ composto dalla quasi totalita’ delle aziende di trasformazione del pomodoro e dalle organizzazioni di produttori. Il Distretto, che abbraccia le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Toscana, Sicilia e Sardegna, rappresenta l’Organo regolatore dei rapporti di filiera in termini di governo delle strategie e di gestione delle informazioni e dei dati utili a supportare le scelte produttive e quelle di mercato.
Un risultato importante – sottolinea il comunicato – raggiunto grazie all’impegno e alla tenacia di tutti gli attori della filiera, ed in particolare delle Unioni delle Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli Italia Ortofrutta e Unaproa, di Fedagri, oltre che delle Organizzazioni Professionali Agricole (Cia, Confagricoltura, Fedagri e Coldiretti), delle Organizzazioni sindacali di categoria e della piu’ grande associazione di industrie private della trasformazione del pomodoro l’Anicav.
Sarà compito del Distretto, attraverso il coordinamento e l’integrazione tra i diversi soggetti della filiera, rilanciare non solo l’immagine del settore del pomodoro da industria del Centro Sud Italia ma soprattutto il prodotto che nel mondo ci contraddistingue, il pomodoro pelato, che sempre più perde quote di mercato a vantaggio di prodotti, quali polpa e passata, che anche i nostri competitors producono.
Il Distretto dovrà diventare l’ambito naturale entro il quale i soggetti della filiera si incontreranno per scambiarsi esperienze e cogliere insieme le opportunità del mercato. Sarà anche la cornice più idonea per lo svolgimento delle trattative volte ai contratti-quadro, anche se il suo ruolo non dovrà mai confondersi con quello più specifico dell’Organismo interprofessionale.
“Tutelare il reddito del settore agricolo e valorizzare l’intera filiera produttiva del pomodoro -evidenzia il presidente regionale della Cia Antonio Nisi – sono i punti cardini del Distretto. L’obiettivo comune è quello di superare le divergenze tra i molteplici attori della filiera agricola meridionale e giungere ad un obiettivo univoco, quello di percorrere una strada comune di sviluppo, superando le barriere geografiche e creando un sistema di rete tra tutte le rappresentanze territoriali del Sud. Bisogna, tuttavia, creare le condizioni favorevoli -continua il presidente della Cia della Basilicata- affinché le sinergie di filiera si concretizzino in accordi stabili tra produzione ed industria ed accrescendo l’iniziativa sul fronte delle polizze assicurative. Ecco perché la Confederazione ritiene che per il Mezzogiorno il Distretto sia il giusto contenitore di questi rapporti economici di filiera. Altra “faccia della medaglia” – conclude Nisi – è quella della lavorazione e trasformazione in loco dei prodotti agricoli lucani (non solo pomodoro) accrescendo il sistema industriale locale che deve intensificare la lavorazione del prodotto della nostra regione e realizzando nel Metapontino il Progetto di piattaforma logistica”.