I consiglieri comunali materani Marco D’Andrea, Uccio Di Lena, Daniele Fragasso, Antonio Sansone, Vito Sasso, Augusto Toto e Maria Teresa Vena in una nota congiunta esprimono grande amarezza per la scelta della giunta comunale di non concedere il budget necessario per realizzare l’evento “Matera a Carnevale” nella città dei Sassi. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
È con grande amarezza e altrettanta preoccupazione che un gruppo di consiglieri comunali, ricevuti dal Sindaco per avere chiarimenti sulla querelle “carnevale”, ha dovuto prendere atto della posizione di intransigenza di una parte della maggioranza, che fa capo al partito democratico,che si è imposta nell’avversare ed ostacolare la realizzazione di un evento che – se pur non fondato su una tradizione locale propria della città – si proponeva di destagionalizzare il flusso turistico verso la nostra città attraendo visitatori anche nei mesi, comunemente spenti e pigri, di gennaio e febbraio.
La finalità dell’amministrazione di contribuire alla organizzazione del carnevale era quella di conseguire risultati che portassero all’arricchimento sociale, economico e comunitario.
Purtroppo la spiacevole constatazione dell’epilogo non è l’annullamento dell’evento “carnevale” in sé, ma la logica di un sistema, difficile da scalfire, che sacrifica,sull’altare dell’opportunismo e dell’individualismo, iniziativevalide e meritevoli.
Le pretestuose ragioni – addotte dal Partito Democratico – quale il rispetto della trasparenza o le modalità d’uso di risorse pubbliche, si smentiscono e si neutralizzano con la riprova evidente del coinvolgimento e dell’iniziativa diretta di tutte le associazioni di categoria che sarebbero state interessate e avrebbero beneficiato dall’evento; quindi una manifestazione con la corale partecipazione di turisti, cittadini e associazioni.
I bambini, comunque, vivranno il loro carnevale con costumi e maschere, i giovani improvviseranno travestimenti e chiassose sfilate notturne, la città si colorerà di coriandoli e stelle filanti, ma nessuna eco e nessuna attrattiva perverrà dalla Capitale della Cultura.