“Nel materano si evidenzia la crescita delle persone a rischio povertà gravemente indigenti, la disoccupazione soprattutto giovanile, le famiglie in cui non si lavora come si dovrebbe, i giovani che non studiano né lavoro, la dispersione scolastica, l’impossibilità di pagare le cure mediche. E’ una provincia che sta’ vivendo un epocale dramma sociale nonostante la tanto sbandierata nomina della Città dei Sassi a Capitale Europea della Cultura 2019”.
Lo sostiene il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “mentre a livello nazionale diminuisce lo spreco alimentare, i grossi alimentaristi e ristoratori nella nostra provincia, per una loro politica interna e gestionale, buttano interamente le eccedenze alimentari le quali ad avviso Ugl – continua Giordano – se recuperati, possono tranquillamente essere destinati ai più bisognosi così da garantire cibo a migliaia di persone. Basterebbe sensibilizzare, tutti insieme, sindacato, politica, enti e associazioni, gli agricoltori ai mercati, i trasformatori alla grande distribuzione contro lo spreco, per raggiungere tonnellate di cibo e recuperarlo lavorando soprattutto sull’educazione civica perché più della metà del cibo si spreca a casa: 1 lucano su 4 è povero, non a caso – prosegue il sindacalista Ugl – sempre di più aumenta la mensa della povera gente. Un dato in aumento perché aggravato dalla crisi e dai tagli del governo al sociale, che hanno provocato le conseguenze maggiori proprio sui poveri, paradossalmente arricchendo i più ricchi. Ma le possibilità e le proposte per invertire la rotta, cambiando le politiche sociali, ci sono basta volerlo. Le famiglie vengono lasciate da sole a sopportare costi altissimi di accudimento e per la salute, sia gli anziani i quali con la sola pensione non riescono a far fronte a tutti i loro bisogni ed esigenze. Basta mentire – denuncia Giordano – per quanto negli ultimi anni si sia cercato di nascondere il problema: le famiglie della nostra provincia non riescono a far fronte ai debiti che via via vanno aumentando, non sono in grado di saldare le bollette, soffrono di mancanza di mezzi economici di sussistenza ed ecco che assumono anche il volto della solitudine, dell’abbandono, dell’emarginazione, specchio di quella carenza degli affetti che sembra ormai affliggere una moltitudine in continua crescita, costretta a vivere nascosta, dimenticata e umiliata. Un popolo materano – conclude il segretario Ugl – , sommerso che, con dignità, cerca di affrontare la sfida di ogni giorno: sopravvivere e senza una vera prospettiva sul futuro”.