Le aree interne devono essere oggi considerate una “questione nazionale”. Oltre al tema del potenziale di sviluppo di cui dispongono, le aree interne hanno un rilievo nazionale per altre ragioni collegate ai costi sociali determinati dal loro stato. In molti casi esse sono caratterizzate da processi di produzione e investimento che, come conseguenza della loro scala e della loro tipologia, generano ingenti costi sociali. Da queste premesse è partito dall’Assemblea territoriale di Tricarico della Cia, nel quadro della fase congressuale della confederazione, il nuovo grido d’allarme sulla situazione delle aree rurali più svantaggiate insieme alla presentazione di un pacchetto di proposte per una nuova strategia dello sviluppo dell’agricoltura e quindi delle aree interne che necessitano, innanzitutto, di maggiore attenzione istituzionale.Il comprensorio di Tricarico – è stato sottolineato – è fuori dai GAL e dai progetti speciali e sperimentali e necessita di maggiori risorse derivanti dal Psr.
Le aree interne sono, tuttavia, anche uno spazio di buone pratiche. A Tricarico sono stati rilanciati il progetto per l’allevamento del suino nero, la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, la commercializzazione delle produzioni tipiche, in primo luogo salumi, formaggi, confetture e miele.
Un impegno che richiede interventi prioritari per la salvaguardia del terreno agricolo: l’’erosione della superficie agricola utilizzata è costante ed irreversibile e non può suscitare allarme e preoccupazione. Occorre porre un freno ad un uso dissennato e confuso del suolo agrario soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali. Occorre preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificato con il bene ambientale di tutto il Paese.
Infine, la diffusione dei servizi per le aziende ed i territori rurali: semplificazione dei rapporti con le amministrazioni locali. In particolare è indispensabile favorire un equilibrato sviluppo delle aree rurali: welfare locale, servizi civili e sanitari, infrastrutture di comunicazione informatica e per la mobilità delle merci e delle persone.