Nicola Pavese, Presidente Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, in una nota commenta l’articolo pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno (inserto del Corriere della Sera) firmato da Gianni Spinelli dal titolo “Treni, il disastro che unisce l’Italia”.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Gent.le Direttore,
sul Corriere del Mezzogiorno (inserto del Corriere della Sera) di domenica 28 gennaio nell’articolo firmato da Gianni Spinelli dal titolo “Treni, il disastro che unisce l’Italia”, nel quale si denunciava lo stato di precarietà dei collegamenti ferroviari del Sud, abbiamo letto la frase “Nessuno che si ricordi di Matera, l’unico capoluogo non servito dalle Ferrovie dello Stato”. Noi avremmo aggiunto <<… e prossima Capitale europea della cultura per il 2019>>. Questo per sottolineare ancor più un evidente paradosso, incredibile per una città del Mezzogiorno d’Italia diventata da diversi anni meta di un turismo internazionale crescente e che si accinge a ricevere visitatori da tutto il mondo.
Tuttavia, la scrivente Associazione “Matera Ferrovia Nazionale “, sorta nel 2016 con l’intento di superare l’attuale isolamento ferroviario, nell’esprimere il proprio compiacimento per aver citato questo atavico problema, intende far conoscere quanto sta avvenendo nella Città dei Sassi grazie al lavoro trasversale di alcuni parlamentari locali e all’impegno e all’opera di sensibilizzazione del nostro sodalizio. In un clima di immobilismo e rassegnazione, su nostra sollecitazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella Legge di Bilancio 2016 fu stabilito un apposito finanziamento di 210 milioni di euro (più 45 milioni stanziati in precedenza) per la ripresa dei lavori sulla tratta Ferrandina-Matera di appena 19 Km. e abbandonata da tempo. Tratta utile per connettersi nello scalo basentano alla Taranto-Potenza-Salerno-Napoli delle Ferrovie dello Stato Italiane. La cosa più importante da segnalare è che dalla scorsa estate finalmente si muove qualcosa. Nel senso che, come comunicato nel mese di luglio 2017 a Matera dal ministro per le Infrastrutture,Delrio, e dal direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Gentile, i tecnici stanno rivedendo (proprio a Bari) la progettazione dell’opera risalente all’inizio degli Anni ’80 del Novecento, che adesso prevede l’elettrificazione, l’adeguamento di quanto già realizzato in passato (all’incirca l’80% dell’intera infrastruttura), le uscite di sicurezza nella galleria Miglionico e altri interventi lungo la linea da Ferrandina a Matera La Martella. Dove la stazione è già stata costruita ed è in attesa solo dei binari. Dunque, riaprono i cantieri e dopo circa 140 anni finalmente anche Matera sarà raggiungibile con il treno della rete nazionale.
Delrio e Gentile nell’illustrare a Matera il cronoprogramma dei lavori hanno parlato anche di attivazione della tratta in questione per il 3 dicembre 2022.
Nel contempo, la nostra Associazione (che ha intrapreso un proficuo rapporto di collaborazione con RFI di Bari e con il Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata) è impegnata per realizzare un altro “sogno”: far proseguire la Ferrandina-Matera fino alla stazione di Bari centrale (via Gioia del Colle), in modo da creare l’importante collegamento Salerno-Potenza-Ferrandina-Matera-Bari, utile per il trasporto di persone e merci dalla costa tirrenica a quella adriatica passando per la Basilicata. Naturalmente da Matera (via Gioia del Colle) si raggiungerebbe anche la città e il porto di Taranto, con innegabili vantaggi per il turismo, gli scambi commerciali e le spedizioni delle aziende delle aree industriali di La Martella e Iesce. Da sottolineare che la realizzazione di una tratta Salerno-Bari viene pienamente condivisa anche nel capoluogo lucano e nella sua provincia, dove l’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” ha trovato come partners particolarmente interessati l’Associazione “Potenza Nostra” e altre organismi associativi dei paesi del comprensorio Melando-Marmo-Platano. Quindi, da Matera potrebbe passare una importante ferrovia, nuova, trasversale e strategica, capace di unire nel giro di alcuni anni la Campania, la Basilicata e la Puglia, intercettando i flussi turistici della costiera amalfitana e del Cilento. Tutto ciò favorendo un rilancio socio-economico tanto atteso e per arginare l’attuale spopolamento delle aree interne grazie proprio a collegamenti diretti con la città metropolitana di Bari e con Salerno, capolinea nel Sud dell’Alta Velocità.
Alla luce di quanto esposto e delle ripercussioni positive per le comunità meridionali e per le attività imprenditoriali (basti pensare alla ZesValbasento), auspichiamo una condivisione di questa battaglia di civiltà e di sviluppo da parte della vostra testata giornalistica con un pieno sostegno alle nostre iniziative.
Intanto, ringraziamo per l’attenzione e chiediamo la pubblicazione della presente nota.
Distinti saluti
Nicola Pavese, Presidente Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”