La Regione ha recuperato il gap iniziale connesso alla quota di accesso in base alla popolazione (17,020 milioni); riconosciuti ulteriori 1,734 milioni di euro rispetto all’anno 2017 quale premialità per il superamento del tavolo nazionale Lea.
Nei giorni 14 e 15 febbraio si sono tenute a Roma la Commissione Salute e la Conferenza dei Presidenti delle Regioni per la definizione il riparto del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2018.
La Basilicata, presente con il vicepresidente della Regione nonché assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, e il dirigente generale del Dipartimento, Donato Pafundi, ha ottenuto un ottimo risultato, riuscendo da un lato a recuperare il gap iniziale connesso alla quota di accesso in base alla popolazione (17,020 milioni) e dall’altro ad avere riconosciuti ulteriori 1,734 milioni di euro rispetto all’anno 2017 quale premialità per il superamento del tavolo nazionale Lea (Livelli Essenziali di Assistenza anno 2015) per un totale complessivo superiore a 1,054 miliardi di euro.
Tale risultato, che incrementa il valore del Fondo Sanitario rispetto all’anno 2017, è ancor più evidente se si considera che la Basilicata risulta la prima Regione per saldo negativo per cento.
Il lavoro di squadra svolto dal presidente Marcello Pittella e dall’assessore Franconi consente all’intero Sistema sanitario regionale di poter continuare, con serenità anche nell’anno 2018, nelle azioni di riordino del Sistema medesimo di cui alla Legge n.2/2017 in coerenza con gli indirizzi programmatici del nuovo piano sociosanitario in corso di approvazione.
Il presidente, rivolgendosi ai vertici delle quattro Aziende Sanitarie regionali, ha evidenziato che “il riparto dell’anno 2018 ottenuto dalla Regione deve servire per potenziare l’offerta dei servizi sull’intero territorio regionale in un rinnovato spirito di rete delle diverse articolazioni del sistema medesimo e deve essere di sprone per continuare, fattivamente con tale spirito, nell’azione di contrasto alla migrazione sanitaria che continua ad essere obiettivo primario della sanità lucana”.