SALDIBasilicata: Potenza, Matera dal 10 luglio – al 10 settembre MA ATTENZIONE CHE SIANO VERAMENTE “SALDI” E NON “SOLDI” BUTTATI Pronto il “Decalogo dei saldi” Adiconsum. Fate vostri i nostri consigli Ecco le risposte di Adiconsum agli interrogativi dei consumatori sui saldi. Riprezzare il prodotto: si può?Il riprezzamento in eccesso del prezzo originale del prodotto da parte dei commercianti costituisce una violazione della legge. Risale allo scorso gennaio il blitz della Guardia di Finanza, che su segnalazione dell’Adiconsum di Padova, ha portato a multare ben 18 commercianti che lo avevano effettuato.Cambio di un prodotto in saldo: si può?Il cambio dei capi è a discrezione del commerciante, dietro presentazione dello scontrino fiscale e tale consuetudine vige anche nel periodo dei saldi. Adiconsum consiglia quindi, prima di acquistare un capo, di accordarsi col commerciante.Diverso è invece il caso di un prodotto difettato o non conforme: il cambio è un diritto del consumatore. Sempre dietro esibizione dello scontrino d’acquisto, in caso di prodotto difettoso il commerciante è tenuto a provvedere alla sua sostituzione o in mancanza ad emettere un buono d’acquisto di importo corrispondente spendibile per un periodo da concordare.Così è anche in caso di prodotto non conforme (ad esempio un maglione venduto come di pura lana che invece è di misto lana). Il commerciante è tenuto a forire il bene come richiesto, descritto, reclamizzato e ai sensi del D. lgs. 24/02 a riparare o sostituire il capo oppure a ridurre il prezzo o restituire quanto pagato.Pagamento con carte di credito: si può?È permesso se il commerciante ne espone la vetrofania. In caso di diniego, il consumatore deve segnalare il fatto alla società emittente la carta. A chi segnalare i comportamenti scorretti dei commerciantiL’Autorità competente in questo caso è la Polizia Municipale. Le segnalazioni possono anche essere indirizzate alle associazioni consumatori per la tenuta di un archivio sui problemi inerenti all’acquisto di capi in saldo. Vademecum per non cadere vittime di tranelli durante i saldi:1. Sull’oggetto in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale;2. È meglio diffidare di quei negozi che espongono cartelli con sconti esagerati e fare riferimento a negozi già conosciuti per acquistare la merce in saldo: sconti superiori al 30-40 per cento nascondono spesso merce non proprio nuova;3. Fate attenzione all’eventuale presenza di merce venduta a prezzo pieno insieme alla merce in sconto;4. Confrontare i prezzi con quelli di altri negozi, magari annotando il prezzo di un capo o della merce a cui si è interessati;5. È bene verificare che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che verrà presentato in negozio;6. Nel periodo dei saldi i negozianti che normalmente accettano pagamenti con bancomat o carte di credito ed espongono il relativo logo sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici;7. Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce;8. Chi vuol fare regali faccia attenzione perché si può cambiare solo ed esclusivamente la merce difettosa che deve essere riconsegnata al commerciante entro 2 mesi dalla scoperta del difetto (non si può sostituire la merce se avete cambiato idea sul colore o sul modello;9. È bene conservare sempre lo scontrino per potere eventualmente cambiare la merce difettosa;10. Qualora il commerciante si rifiuti di cambiare un articolo difettoso in saldo o non voglia restituirvi i soldi potete rivolgetevi allo sportello Adiconsum.
Arrivano le fatidiche date di inizio saldi ed inizia il gran chiacchiericcio su come spendere bene, sulle normative di settore e sulle presunte truffe da parte dei commercianti; ma nessuno si è mai spinto oltre con le analisi che dovrebbero riguardare: “ma perché ricorrere ai saldi?”.
Bene, i saldi ci sono perché c’è un “popolo” che predilige far compere durante i saldi e quindi ci sono commercianti pronti ad intercettare e soddisfare questo “popolo”; altrimenti i saldi non avrebbero ragione di esistere come spesso abbiamo ripetuto visto che oramai, dalle nostre parti, si compra per esigenza e durante tutto l’anno e che il commerciante di fiducia è sempre pronto a riservare un prezzo di riguardo al suo cliente.
Poi esiste un altro “popolo”, pronto all’affare, che decide di comprare in quei negozi particolari (outlet, mercati, grandi magazzini) o durante il periodo dei saldi, perché è convinto di poter fare acquisti “interessanti”.
Ciò che vorremmo dire per spegnere i “bollori” di quanti si infervorano a dare consigli e suggerimenti utili alla vigilia dei saldi è che i commercianti non sono obbligati a farli; durante i saldi è possibile applicare qualsiasi percentuale di sconto purchè venga ben indicato il prezzo originario del capo, la percentuale di sconto applicata ed il prezzo finale; tutto il resto è normale operazione di vendita al dettaglio dove valgono le vigenti leggi dello Stato e il buon senso fra le parti.
A Matera il primo giorno di saldi sembrerebbe passato in sordina perché, ovvio, si è trattato di un martedì. Però dai primi dati in nostro possesso si è trattato di un avvio positivo che speriamo si intensifichi nei prossimi giorni e che vede i consumatori da noi intervistati soddisfatti della qualità dei prodotti in vendita e dei prezzi attuati dai commercianti. E’ inutile essere nostalgici delle lunghe file di clienti degli anni ottanta/novanta davanti ai negozi nei giorni di inizio saldi; quelle file si creavano perché la rete dei negozi presenti allora era pianificata. Sono oramai più di dieci anni che le città pullulano di una miriade di esercizi di vicinato e centri commerciali che, di fatto, diluiscono il popolo dei compratori.