Pasquale Di Lorenzo in una nota chiarisce la sua posizione politica rispetto alla possibilità del sindaco di Matera di rassegnare le dimissioni: “Voglio ricordare come siamo arrivati a questa situazione di empasse. Abbiamo vinto le elezioni con una coalizione di liste civiche ma abbiamo avuto difficoltà a trasformare un cartello elettorale per Matera 2019 in un’alleanza di governo per le fibrillazioni che tutti conoscono. Per conseguire gli impegni di Matera 2019 ritengo che ci sia necessario chiedere tutte le forze politiche di abbandonare le proprie bandiere e governare per Matera 2019. Lo scorso anno è nato il Governissmo proprio per remare tutti nella stessa direzione in vista di Matera 2019 ma tutti hanno pensato alle poltrone. Si è riproposta una vecchia liturgia che non mi aspettavo da forze responsabili come il PD, che dopo aver ottenuto 3 assessori, adesso vuole altri assessori. A quelli de PD dico che se vogliono governare devono dare andare alle elezioni e chiedere i voti ai cittadini. Se è così possono sciogliere il consiglio comunale visto che ritengono di avere già la maggioranza. Noi abbiamo vinto le elezioni e dopo le note difficoltà emerse in maggioranza abbiamo chiesto il soccorso in consiglio comunale. Ci sono invece persone che hanno tradito il mandato elettorale per avere una poltrona. E se è cosi ho detto al sindaco che a questo punto sarebbe opportuno rimettere il mandato e dimettersi. La legge poi ti concede 20 giorni di tempo per fare un’altra verifica per accertare se ci sono le condizioni per un nuovo governo cittadino e se non ci sono le condizioni è giusto tornare al votare. Io avrei fatto così se fossi stato al posto di De Ruggieri. Quindi preciso che non ho chiesto le dimissioni di De Ruggieri ma se fossi io il sindaco di fronte alle guerre di fazioni di gruppi e gruppetti da mono-consiglieri mi sarei dimesso. Auspico pertanto una scossa finale per il bene della città di Matera. E’ arrivato il momento di dimenticare le bandiere di partito e lavorare esclusivamente per Matera, che deve stare fuori da questa contesa di carattere politico.
Michele Capolupo