“Grazie a una scelta politica ben precisa, oggi con altri 193 giovani agricoltori di Basilicata vogliamo suggellare un patto di sviluppo con la nuova generazione da mantenere nella nostra terra, volto a far realizzare le progettualità imprenditoriali che li vedranno protagonisti in un settore strategico come quello dell’Agricoltura, grazie ai 12,9 milioni di euro del Psr Basilicata 2014-2020 della seconda finestra della Misura 6.1.”
Lo comunica l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia, intervenendo al momento formativo organizzato dal Dipartimento Agricoltura in occasione della firma dei decreti di concessione del sostegno.
“Un obiettivo ambizioso, il nostro, quello di fornire le opportunità e le risorse adeguate e necessarie ai giovani under 40 lucani, perché possano produrre reddito con il lavoro in agricoltura, creando opportunità per se stessi e le loro famiglie che consentano loro di vivere in questa meravigliosa terra, anche grazie a modelli di sviluppo sostenibile e a progetti innovativi messi in campo, con competenze professionali e adeguate qualifiche, a cui abbiamo voluto dare premialità e fiducia.
In linea anche con le scelte del Governo Nazionale di azzerare, ad esempio, per tre anni il pagamento dei contributi e di rimettere l’agricoltura al centro delle politiche o di istituire la Banca nazionale delle Terre Agricole, le risorse per il primo insediamento forniscono quella nuova energia al comparto che solo una nuova generazione motivata e pronta ad affrontare le sfide può garantire.
La Basilicata oggi ha quindi ben 376 nuovi imprenditori grazie al bando del primo insediamento su cui abbiamo già reso disponibili 24,9 milioni di euro.
In Italia sono 53.475 le imprese agricole condotte da under 35, dati che ci portano ad essere la prima nazione in Europa per numero di giovani in agricoltura, con un aumento del 9% nel terzo trimestre 2017. Sempre nel 2017, diecimila ragazzi e ragazze hanno deciso di investire il proprio futuro nell’agricoltura, confermando il comparto al secondo posto nella scelta del dove cominciare a fare impresa.
La presenza degli under 35 riesce a garantire quel valore aggiunto che fa realmente bene allo sviluppo ed all’economia del territorio, insieme a turismo, cultura, arte, cibo ed enogastronomia, contribuendo a far raggiungere all’export agroalimentare italiano i 41 miliardi di euro nell’ultimo anno.
Sono proprio i giovani a rivoluzionare realmente il lavoro agricolo allargandone anche gli orizzonti e la sostenibilità: il 70 per cento delle imprese giovani italiane opera, infatti, nella trasformazione dei prodotti, nella vendita diretta, ma anche nelle fattorie didattiche e negli agriasilo, nell’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, nella sistemazione di parchi, giardini, strade, nel nuovo settore dell’agribenessere, nella cura del paesaggio o nella produzione di energie rinnovabili.
Chi sono i nuovi primi insediati lucani? La fascia di età più rappresentata, pari al 56,8% delle domande ammesse a finanziamento in questa tornata, è quella degli under 30. E’ un segnale che il sostegno del ricambio generazionale del comparto agricolo regionale sta andando nella giusta direzione, confermando il trend della prima finestra del bando.
Il 58,2% delle domande finanziabili per questa seconda finestra proviene dalla provincia di Potenza, il 41,8% dalla provincia di Matera e zone a confine. La distribuzione per area territoriale delle progettualità, per entrambe le finestre della Misura 6.1, copre tutto il territorio regionale.
Rispetto al genere si confermano più uomini beneficiari rispetto alle donne nella fascia 18-25 anni e 26-30 anni, mentre tra i 31-41 anni la percentuale di presenza femminile risulta essere superiore.
La quasi totalità dei futuri beneficiari possiede competenze e/o esperienze specifiche provenienti da corsi di studio in ambito agrario o equipollente e/o almeno 2 anni di attività documentata in azienda agricola. Infatti, in 64 attestano di aver lavorato in agricoltura per almeno 24 mesi e ben 125 possiedono un titolo di studio di settore, di cui 78 con diploma di istruzione superiore professionale o tecnico specifico e 47 con laurea a cui si aggiungono 4 giovani in possesso di altra laurea.
Rispetto alle colture, solo per fare qualche esempio premettendo che ogni azienda può avere più produzioni in atto, 119 beneficiari producono oliveti su un totale di circa 90 ettari, 95 si dedicano alle piante aromatiche occupando circa 313 ettari di terreno, 66 aziende producono frumento duro su 939 ettari, 58 coltivano ortaggi freschi in pieno campo su 137 ettari, 42 vigneti da uva e 6 per vino di qualità DOP e IGP. Sono 247 aziende che, complessivamente sulle due finestre del bando, hanno dentro anche la zootecnia.
Il piano di sviluppo aziendale dei 193 nuovi insediati, che potranno contare su un sostegno di 60/70 mila euro deve necessariamente essere avviato entro 9 mesi dalla firma del provvedimento di concessione e completato entro 36 mesi, con obbligo di conduzione dell’azienda per almeno cinque anni. I beneficiari hanno inoltre la possibilità di ottenere un contributo massimo di circa 87.500 euro, aderendo anche alla misura 4.1 di prossima uscita ed a essi riservata, per complessivi ulteriori 17 milioni di euro.
Continueremo a dare massima attenzione ai giovani, ai quali affidiamo il pezzo più importante del nostro futuro. Con loro vogliamo continuare a scrivere una nuova pagina per la Basilicata stipulando un vero patto tra generazioni, unica strada possibile per evitare lo spopolamento e l’abbandono delle nostre terre e dei nostri paesi.
Per questo stiamo preparando un nuovo bando in uscita tra la fine di marzo e le prime settimane di aprile, che concederà questa volta solo un sostegno automatico legato alla misura 6.1 a non meno di 250 nuovi giovani da far inserire nel mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare.”