Piano del Sud, Marialuisa Acito: 10 Volte Meglio ha pronti i progetti e ha le competenze per realizzarli. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“Il Sud Italia è indubbiamente l’area del nostro Paese – dichiara Marialuisa Acito, candidata alla Camera per la Basilicata per il Movimento politico nazionale 10 Volte Meglio- con il più alto potenziale di crescita ancora non espresso. La nostra visione di un’Italia dieci volte meglio passa anche attraverso la capacità di cogliere questo potenziale, evitando gli errori del passato (come gli incentivi a pioggia o i finanziamenti a sportello) e concentrandosi su un programma di lungo periodo che si occupi delle cause e non dei sintomi.”
Il numero di giovani tra i 18 e i 44 anni in condizioni di povertà assoluta è aumentato di dieci volte in dieci anni: da 1 su 100 nel 2007 a 1 su 10 nel 2016. L’indice di povertà delle famiglie lucane è del 25%, cioè una famiglia su quattro vive in condizioni di povertà, il tasso di disoccupazione dei giovani in Basilicata si aggira intorno al 47% e circa 10 mila minori vivono condizioni di esclusione sociale.
Dietro questi numeri ci sono le innumerevoli storie di disperazione, rinuncia, emigrazione, lavoro senza tutela di tanti Italiani. E se il PIL rimane un buon indicatore della ricchezza di un Paese, di sicuro non esaurisce il ventaglio dei parametri utili a misurare la qualità della vita dei cittadini di quel Paese.
“Al primo punto del nostro programma di governo abbiamo posto il diritto del cittadino alla ricerca della felicità, che per 10 Volte Meglio significa auto-realizzazione del cittadino e di conseguenza volano di sviluppo per ciascun territorio – prosegue Marialuisa Acito -. Al Sud, in particolare, vogliamo declinare questo obiettivo attraverso azioni che migliorino la qualità della vita sul territorio e che permettano di creare un substrato di fiducia su cui innestare tutte le azioni di sviluppo e crescita.”
Prioritarie sono le azioni tese a realizzare le condizioni per creare posti di lavoro stabili nel tempo,analizzando e riordinando il complesso sistema di incentivazioni pubbliche attualmente in vigore, per indirizzarlo verso investimenti a impatto immediato per lo sviluppo occupazionale del territorio.
Inoltre, sono stati identificati già 120 progetti da realizzare per rigenerare il Mezzogiorno; le aree di intervento dei progetti riguarderanno:
• la sanità, con il rinnovo delle reti ospedaliere e la spinta alla digitalizzazione delle cartelle cliniche (con la possibilità di gestire il paziente cronico in remoto senza gravare ulteriormente le strutture ospedaliere);
• la cultura, con la creazione di poli culturali interregionali e di gemellaggi internazionali, che favoriscano anche l’attrattività turistica;
• l’ambiente, attraverso la gestione efficace del ciclo dei rifiuti e del servizio idrico integrato;
• l’energia, attraverso la diffusione dei servizi essenziali sul territorio (es. metano) e lo sviluppo di poli di eccellenza nella produzione di energie rinnovabili così abbondanti ma poco sfruttate;
• i trasporti, attraverso il completamento delle opere strategiche in corso e pianificazione delle prossime priorità strategiche;
• l’istruzione di base, attraverso il recupero del patrimonio scolastico, programmi di formazione ad hoc per i docenti e l’introduzione di programmi di monitoraggio e valutazione delle politiche di apprendimento;
• l’università, con la salvaguardia del diritto allo studio degli studenti meritevoli, programmi di scambio con l’estero anche per i docenti, interventi di edilizia universitaria per migliorare l’offerta formativa e l’attività di ricerca.
“Non aggiungeremo capitoli di spesa, miriamo a utilizzare in maniera efficiente – conclude la candidata Acito – le risorse già stanziate: 93 mld di fondi Ue e co-finanziamenti governativi per il Mezzogiorno fino al 2020 (dati a cura del Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Non deve più accadere che il nostro Paese debba restituire fondi europei già assegnati per mancanza di progettualità, come purtroppo è successo troppe volte nel recente passato”.