La professoressa materana Marietta Russo ha pubblicato il libro “Finchè il gallo canta…”, un omaggio alla città di Matera e un contributo importante ed interessante per i materani ma anche e soprattutto per i turisti, sempre più numerosi da quando Matera è stata proclamata quale “Capitale Europea della cultura 2019”.
Il libro è un omaggio al “Cucù”, oggetto di terracotta ricordato a Matera sopratutto nella giornata del lunedì di Pasqua quando i materani si recavano ai “Cappuccini” che era il luogo “fuori porta” della città. Le famiglie a mezzogiorno, portavano una tovaglia sull’erba della “gravina” per consumare il classico pasto dei cardoncelli, i “cardi despinati” accompagnato da vino primitivo e consumo di noci, nocelle, castagne del prete acquistate dagli ambulanti pugliesi.
Il cucù oggi è proposto ai turisti come souvenir e fischietto portafortuna, intinto di credenze e riti che ridipingono archi di tempi trascorsi, conservando un posto privilegiato nell’artigianato tipico lucano.
Il libro si completa di una settantina di pagine ricche di argomenti che vanno dalla magica arte del cucù al richiamo degli antichi simboli, al cucù che fischia per augurarti la buona sorte, agli antichi fischietti e il mitico gallo, al gallo tra rituali di magia sacra e di magia popolare, e in chiusura fotografie del manufatto artistico.
Un lavoro, questo di Marietta Russo, che ti lascia attratto dalle peculiarità antropologiche e racconta la storia di un oggetto che trova ricchezza di significati storici relativi al gallo, considerato nell’immaginario comune tra Dei e Miti “per l’aspetto impettito, la cresta purpurea che ricordava la forza divina del fuoco ma, soprattutto il suo canto rivolto al sole che lo investiva della stessa sacralità, alimentando miti sacri”. Inoltre ricorda Russo “agli inizi del Cristianesimo al suo canto veniva attribuito il potere di scacciare potenze malefiche, demoniache e infernali e per tale motivo si lasciava sventolare sui campanili romanici”.
Carlo Abbatino