E’ stata inaugurata presso il Comune di Pomarico la Camera Arbitrale della Sussidiarietà Territoriale.
L’Arbitrato è una nuova realtà di risoluzione delle controversie stragiudiziali che operano parallelamente alla giurisdizione ordinaria e seguono l’orientamento giurisprudenziale del Ministero di Grazia e Giustizia.
È assolutamente vantaggioso affidare la risoluzione delle controversie a degli arbitri oppure ad un collegio arbitrale che potranno decidere la controversia in tempi prestabiliti con l’emissione di un Lodo (equivalente a tutti gli effetti di legge ad una Sentenza del Tribunale Ordinario) entro 180 giorni, con costi prefissati, contenuti, il più delle volte inferiori a quelli di un giudizio ordinario, dove le parti spesso attendono svariati anni prima di avere una decisione definitiva da parte del giudice, affrontando spese a volte molto elevate, vedendo vanificata la possibilità di far valere i propri diritti.
Hanno presenziato all’inaugurazione il Sindaco di Pomarico Francesco Mancini e l’assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura Alessandro Scandiffio i quali hannoevidenziato lo spirito di collaborazione che ha indotto il comune ed il CAST a promuovere l’attivazione di questo presidio di legalità sottolineando che:“per tale iniziativa occorre un’alta preparazione giuridica ma anche una grande sensibilità umana, una capacità di comprendere le motivazioni profonde che portano i cittadini a vivere una situazione di conflitto con altri cittadini o istituzioni; non sono molti i comuni in Italia che si muovono in questa direzione ed il Comune di Pomarico ha voluto farlo grazie alla sensibilità del Sindaco, dell’assessore, della Giunta e penso sia importante segnalare quest’attenzione e vicinanza ai cittadini ed anche la capacità di utilizzare tutti gli strumenti disponibili a disposizione della comunità affinché si possa vivere in una condizione di tranquillità”; Maria Concetta Valotta in qualità di Segretario Generale del Camera Arbitrale della Sussidiarietà Territoriale (CAST) ha promosso l’esistenza di tale istituto con lo scopo di diffonderlo sull’intero territorio nazionale e la necessità di collaborazione utilizzando la seguente espressione “uniti e compatti, perché l’unione fa la forza, con l’augurio che questa iniziativa possa affermarsi definitivamente”.
Ciò premesso la Camera Arbitrale della Sussidiarietà Territoriale CAST, parte dalla Calabria ove è maggiore l’esigenza di Legalità, e si ramifica quale diretta espressione della Sovranità Popolare in tutti gli Enti Locali interessati, salvaguardando la Dignità Umana ed uno Stato basato sul Diritto, dove l’avere certezza di Legalità è strettamente connesso al sentirsi espressione della Sovranità Popolare, e di uno Stato di diritto, che offre maggior garanzia a tutti i cittadini, in special modo a quanti vogliano.
Tutto ciò concorre ad alimentare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, assicurando loro provvedimenti giudiziali rapidi che possano tempestivamente risolvere controversie tra cittadino e cittadino, o tra cittadini e amministrazioni pubbliche e private, cosa che giova alla soluzione di molti aspetti economici, spesso insoluti per mancanza di una sentenza decisionale tra le parti contendenti. Per estrema sintesi, la camera arbitrale si occupa di tutti i diritti ovvero tutti quei diritti di cui il titolare può disporre mediante atti di trasferimento, rinuncia, dove generalmente sono disponibili tutti i diritti aventi contenuto patrimoniale, economicamente valutabile (come diritto di proprietà su beni mobili o immobili). Tra i diritti disponibili rientrano i diritti patrimoniali (diritti reali, usucapione, legittimazione, usi civici), i diritti di credito e i diritti di obbligazione . È fatto divieto di ricorrere all’Arbitrato soltanto per le materie relative al diritto di famiglia e per quelle che non possono formare oggetto di transazione; in pratica l’unico vero limite posto all’Arbitrato è costituito dall’indisponibilità del diritto e quindi dalla mancanza di capacità negoziale dello stesso.
Feb 24