Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e i portavoci Giuseppe Arleo e Giovanna Di Sanzo del Movimento 5 Stelle di Senise esprimono solidarietà ai Lavoratori EIPLI senza stipendio da mesi causata dell’incapacità gestionale di una classe politica che ha pensato solo alle spartizione delle poltrone”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Gianni Leggieri, Portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, e Giuseppe Arleo e Giovanna Di Sanzo, portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale a Senise, esprimono solidarietà e sostegno ai dipendenti dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione Fondiaria in Puglia e Lucania, che oggi 28 febbraio scioperano a Bari davanti la Prefettura per protestare contro le mancat e retribuzioni che vanno avanti ormai da mesi.
A settembre risulta essere stato erogato l’ultimo stipendio, i lavoratori sono ancora in attesa dei pagamenti di ottobre, novembre, dicembre 2017 con relativa tredicesima, oltre a quello di gennaio 2018. Da quasi un anno i circa 150 dipendenti, di cui 11 solo a Senise, vivono insieme alle loro famiglie l’incertezza e il disagio generato dal mancato pagamento da parte di EIPLI. Nell’attuale contesto socio-economico è inaccettabile sottoporre a tali sacrifici i lavoratori, i quali hanno continuato ugualmente a svolgere per tutti questi mesi una funzione essenziale come quella della gestione delle acque che alimentano le aree industriali ed i consorzi di bonifica di Puglia, Basilicata e Irpinia.
Dai bilanci di Eipli traspare un credito pari a oltre 70 milioni di euro mai entrati nelle casse dell’Ente e un articolato quadro di creditori tra cui ben 26 Consorzi di Bonifica, di quest’ultimi fanno parte anche quello del Bradano e Metaponto e dell’Alta Vald’Agri. A ingessare le disponibilità dell’Ente e le anticipazioni bancarie ottenute con difficoltà da Banca Apulia, sarebbe stata la sentenza di un giudice relativa a un pignoramento, la quale non avrebbe tenuto conto della salvaguardia dei diritti dei dipendenti.
Ancora una volta le nomine fatte solo per mera spartizione partitica, che si traducono nell’incapacità di gestione della cosa pubblica, hanno creato disservizi e buchi finanziari che ricadono sull’ultima ruota del carro, in questo caso i lavoratori dell’Ente. Poco valgono le chiacchiere e le promesse dell’ex-gladiatore Marcello Pittella e dei vari esponenti del PD, essi stessi primi responsabili del mancato sviluppo e delle tante vertenze che attanagliano i cittadini e i lavoratori lucani.
Ricordiamo che durante i lavori della finanziaria natalizia il Governo ha approvato una norma per accelerare la liquidazione dell’EIPLI (Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione Fondiaria in Puglia e Lucania) e procedere alla costituzione di un nuovo soggetto gestore delle infrastrutture regionali per le risorse idriche del Sud. In particolare, la nuova norma prevede che dal 30 giugno 2018 le funzioni del soppresso EIPLI siano trasferite ad una società costituita dallo Stato che potrà vedere la partecipazione delle Regioni Basilicata, Campania e Puglia in relazione alla disponibilità delle risorse idriche conferite al sistema e tenendo conto della presenza sul territorio regionale delle infrastrutture di captazione e grande adduzione; lo Statuto della nuova società dovrà prevedere la possibilità per le predette Regioni di conferire ulteriori infrastrutture di approvvigionamento dei sistemi idrici alimentate da trasferimenti di acqua tra regioni diverse, nonché di conferire, in tutto o in parte, partecipazioni al capitale di società attive in settori o servizi idrici correlati.
Il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata ha espresso forti preoccupazioni sul contenuto di questa norma, evidenziando che l’eventuale adesione a questa nuova società, possa determinare una riduzione dei poteri decisionali delle Regioni sui propri territori e attrarre interessi speculativi della malavita organizzata e delle multinazionali.
Insieme a Gianni Perrino nei mesi scorsi è stata presentata una mozione per impegnare il governo regionale a garantire, in ossequio alla volontà popolare, che la proprietà e la gestione del bene acqua e delle reti idriche lucane restino saldamente in mano pubblica; in tale ottica ed in attuazione degli esiti referendari del 2011, valutare la non adesione della Regione Basilicata al nuovo ente.
La Regione non deve buttarsi a capofitto in questa avventura piena di insidie e priva di reali garanzie. L’acqua è il vero “oro” della Basilicata, insieme all’ambiente, all’agricoltura, al turismo enogastronomico e al paesaggio. Una ricchezza da preservare, troppo preziosa per essere oggetto di oscure acrobazie normative e degli appetiti insaziabili delle multinazionali.
La prima delle stelle presenti sul simbolo del M5S è quella dell’acqua pubblica. Ci siamo sempre battuti per tutelare questo bene prezioso affinché resti in mano pubblica e venga gestito con giudizio, come merita una risorsa fondamentale per la vita dei cittadini. La tutela e la volorizzazione dell’acqua pubblica possono creare sviluppo e indotti virtuosi con la nascita di nuovi posti di lavoro. Sappiamo bene che il lavoro in Basilicata rimane una priorità e troppo spesso la Giunta Regionale si è mostrata sorda agli appelli lanciati per migliorare le condizioni lavorative, per assicurare stabilità, per garantire il rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori.
Assistiamo nella nostra Regione a una deriva pericolosa che oltre a precarizzare sempre più il lavoro, lo rende sempre più insicuro, creando nuove sacche di povertà e, naturalmente, di clientelismo. Un andazzo che non può in alcun modo essere tollerato ulteriormente, per questo è necessario un cambiamento profondo della politica a partire dalla nostra Regione.
Feb 28