Lo sciopero e le proteste oggi dei dipendenti dell’Eipli e l’allarme lanciato dal sindaco di Senise Spagnuolo per i danni che sta provocando il flusso di acqua che proviene dalla traversa del Sarmento che si immette nell’invaso di Monte Cotugno, sono riconducibili all’identico e insoluto problema che riguarda le competenze e il destino dell’Ente fondamentale per garantire il fabbisogno di acqua ad uso potabile, agricolo ed industriale e presidio di occupazione diretta ed indotta. A sostenerlo è Angelo Rosella (Civica Popolare) rinnovando l’impegno a favore dei dipendenti dell’Eipli perché sia regolarizzato il pagamento dei salari e siano definite azioni di certezza del loro futuro lavorativo. Il nuovo Parlamento – aggiunge – dovrà affrontare l’iter relativo all’istituzione dell’Acquedotto del Mezzogiorno che per noi non deve scavalcare la Regione Basilicata, le istituzioni locali, in primo luogo i Comuni lucani macrofornitori di acqua o dove sono localizzati gli invasi, perché non basta a tranquillizzarci la previsione che la Basilicata deterrà la quota azionaria di maggioranza della nuova holding industriale. Noi siamo nettamente contrari ad ogni ipotesi di tradimento dello spirito del referendum del 2011. Italia dei Valori – continua Rosella – ha raccolto nel Paese 750mila firme per il referendum contro la privatizzazione dell’acqua che si è tenuto nel 2011 con un risultato plebiscitario a favore dell’acqua bene comune. I cittadini si sono pronunciati con chiarezza: l’acqua non è assoggettabile a meccanismi di mercato, mentre la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntate a criteri di equità, solidarietà e rispetto degli equilibri ecologici. Riteniamo pertanto che si debba riprendere il percorso di mobilitazione popolare avviato congiuntamente al Forum dei movimenti per l’acqua, presente ed attivo anche in Basilicata. Bisogna produrre un modello di gestione coerente con i principi affermati dall’esito referendario del 2011, oltre a realizzare nel concreto i principi di trasparenza e partecipazione. La volontà popolare è sacrosanta, e noi ci opporremo a qualsiasi tentativo, in Parlamento e nel Paese, di manomettere con qualche leggina o codicillo quanto hanno deciso gli italiani. Siamoda sempre al fianco di chi difende l’acqua pubblica e ci opporremo con forza a qualsiasi tentativo di privatizzazione dei servizi pubblici locali Non vorremmo che si riducessero le garanzie per la Regione e i Comuni macrofornitori. E non si sottovaluti – conclude – i segnali che provengono a Senise dai cedimenti della parete a ridosso del parcheggio della struttura nell’area del cantiere della traversa Sarmento.