“Altro che finto scudo crociato. Gli autentici democristiani e con loro i cattolici impegnati in politica sanno distinguere il falso dal vero e quindi stanno dalla parte di chi non da oggi condivide gli stessi valori etici e culturali”. E’ quanto ha sostenuto Giuseppe Potenza, presidente Comitato nazionale iscritti DC 1992-93, in un incontro a Vietri di Potenza con il Presidente Marcello Pittella per esprimere il più convinto sostegno al Pd. Nel ricordare che al Tribunale di Potenza dal 2015 è stato presentato un esposto che riguarda la titolarità dello scudo crociato, Potenza sottolinea che in tempi di fake news anche lo scudo crociato è finito nel polverone dei falsi. Per i cattolici che partecipano alla vita politica, civile, sociale e culturale del Paese ci sono valori non negoziabili. Sono: la difesa della vita, la protezione e valorizzazione della famiglia, la libertà delle famiglie di educare i figli , promuovere il diritto alla libertà religiosa, il lavoro e la lotta sussidiaria alla povertà, la riforma dello Stato in vista del bene comune, le immigrazioni e la società del futuro, la gestione responsabile dell’ambiente, l’Europa e la sua identità, la nazione e lo sviluppo dei popoli. Alla base c’è l’idea che trova ampio riferimento nel programma del Pd, che condividiamo – dice Potenza – che per l’impegno politico dei cattolici sia giunto il tempo di ricominciare, «essendosi conclusi quello della resistenza e quello dell’attesa». E allora, per tornare all’impegno politico che attende tutti i cattolici impegnati in politica, rilanciamo la proposta di un Laboratorio di quanti fanno della politica un impegno cristiano, sociale e civile, senza per questo rinunciare alle proprie scelte autonome, quale segnale per il mondo cattolico lucano che è possibile cambiare. Un primo momento per definire un «Manifesto» dei cattolici in politica per costruire una “nuova generazione di cattolici” che si misuri, “senza complessi d’inferiorità”, nella scena politica italiana”. Il voto del 4 marzo è dunque la tappa fondamentale per non consegnare il Paese alla destra, al populismo dei 5S e per ricostruire con il Pd una nuova fase di cooperazione per il bene dei cittadini. E nonostante in passato non abbiamo certo lesinato critiche sia pure sempre costruttive all’operato del Presidente Pittella – continua Potenza – adesso che siamo chiamati ad una scelta delicatissima per il futuro del Paese non possiamo che ribadire il sostegno al Pd che è l’unica forza politica autenticamente rispettosa dei valori cattolici.
Potenza aggiunge: Don Luigi Sturzo non rivelò mai perché scelse lo scudo bianco, crociato in rosso, per il suo Partito popolare. Era il 1919. Le ipotesi sono tutte buone: il richiamo alle Crociate, ai Comuni della Lega lombarda, la battaglia di Legnano contro Barbarossa. Quel simbolo, lo scudo crociato e la parola «Libertas» sul segmento corto della croce latina, ha vissuto onte e glorie della Dc per cinquant’anni, si è celato nell’era di Tangentopoli, ed è giunto, senza scomparire mai del tutto, fino ai giorni nostri. Nella vicenda della rappresentanza politica e giuridica della Democrazia Cristiana che si trascina da troppi anni in occasione di queste elezioni i cattolici sono chiamati a non farsi ingannare e a dare fiducia a quanti nel Pd sono affidabili a differenza invece di quanti si nascondono dietro lo scudo crociato per ingannare gli elettori.