In occasione dell’incontro organizzato giovedì Primo Marzo presso Casa Cava Marialuisa Acito, candidata alla Camera dei Deputati in Basilicata per il Movimento politico nazionale 10 Volte Meglio, insieme ad Andrea Dusi, presidente del Movimento hanno raccontato la sfida che li ha visti scendere in campo per dare un futuro reale alle italiane e agli italiani.
“In queste elezioni ho sentito parlare di inciuci, di accordi ma non ho sentito parlare del vero problema di questo Paese: il lavoro. Negli ultimi 10 anni, hanno governato un po’ tutti – ha detto il presidente del Movimento 10 Volte Meglio Andrea Dusi – il tasso di disoccupazione è raddoppiato, 1 giovane su 3 è senza lavoro. C’è l’urgenza di mettere inseme persone capaci, competenti, che ci credono che questo Paese possa e debba essere 10 volte meglio. Questa classe politica ha tolto non solo il lavoro, ha tolto la speranza del futuro. È un dramma enorme. Per questo crediamo che serva una nuova leadership politica, capace competente, con doti e valori che questa classe politica ha dimostrato di non avere. Noi sappiamo cosa significa creare posti di lavoro, gestire posti di lavoro, creare nuovi lavori.”
Nel corso della serata Marialuisa Acito ha rivolto ai presenti il suo appello al voto: “Viviamo un momento storico di profonda crisi e lo specchio di questo è un Paese tendenzialmente traslato, dove quasi tutti sono nel posto sbagliato rispetto a dove dovrebbero o vorrebbero essere: gli anziani non possono andare in pensione, i giovani non lavorano, gli elettori non votano, i politici non decidono, e se decidono non lo fanno per le persone ma per le lobby, i competenti vanno all’estero, i raccomandati ricoprono ruoli di rilievo e così via. Nemmeno per gli immigrati questo paese sembra essere così interessante visto che i dati ci dicono che sono più gli italiani che emigrano che gli immigrati che decidono di restare. L’Italia è in un lento e inesorabile declino. Ma quando si smetterà di credere che tutto dipenda dagli eletti e nulla dagli elettori?
Per cambiare serve prima di tutto un Paese che voglia farlo; un Paese che vada oltre le rendite di posizione e gli individualismi, oltre le appartenenze e oltre le banalizzazioni. Un Paese che voglia davvero mettersi in discussione.
Il 4 marzo possiamo provare ad essere un Paese diverso, un Paese che il cambiamento lo vuole davvero. Un Paese che va a votare e non sceglie il meno peggio, ma sceglie.
“Altrimenti il 5 marzo ci risveglieremo in un mondo dove è tutto esattamente come oggi, anzi come questi ultimi 20 anni.Votare 10 Volte Meglio vuol dire votare per un rinascimento politico e culturale. Votare 10 Volte Meglio vuol dire fare andare questo Paese nel futuro.”