La risoluzione del Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia chiarisce che l’esenzione dal pagamento dell’Imu sui terreni agricoli a favore dei coltivatori diretti (CD) e imprenditori agricoli professionali (IAP) riguarda anche i CD e gli IAP pensionati iscritti alle relative gestioni previdenziali, che continuano a condurre i propri terreni. Il dubbio era nato relativamente a una presunta incompatibilità tra il fatto di godere del trattamento pensionistico e l’agevolazione IMU. Finalmente –affermano Cia e Anp Basilicata- si pone rimedio a un’ingiustizia che abbiamo sempre denunciato. Nel 2017 abbiamo portato avanti questa istanza con iniziative su tutto il territorio nazionale, sensibilizzando le Istituzioni preposte. Questa risoluzione, continuano Cia-Agricoltori Italiani e Anp-Associazione nazionale pensionati, la consideriamo una nostra vittoria.
Ma il provvedimento – commenta Mimmo Guaragna, presidente regionale Anp-Cia – è solo un primo passo verso il riconoscimentopieno del valore sociale dell’agricoltore pensionato.Nelle aree rurali gli effetti della crisi sono amplificati, soprattutto per gli “over 65”, perché agli assegni pensionistici mediamente più bassi si unisce la carenza a volte strutturale dei servizi socio-assistenziali aggravata dai continui tagli alla sanità e in particolare al Fondo per la non autosufficienza. Lo scenario delle condizioni di vita degli anziani che vivono nei comuni agricoli è segnato dalla perdita incessante di abitanti e non si prevede una inversione di tendenza. La crisi demografica fa aumentare la percentuale delle persone anziane.
«Per questoil tema dell’affiancamento per il ricambio generazionale in agricoltura – sottolinea Guaragna – si fonda sul ruolo dell’anziano che aiuta, collabora, sostiene, insegna, forse anche rimprovera, ma comunque favorisce l’inserimento del giovane agricoltore. Se questo ruolo è considerato, anche dalla legge, un valore, ciò deve valere anche per il resto delle funzioni svolte anche quando queste non sono più propriamente produttive. Comunque, anche qui intendiamo ribadire il nostro impegno all’attuazione della legge, proposta insieme ad Agia, che prevede appunto l’affiancamento per favorire il ricambio generazionale nelle aziende agricole».
E sul ruolo degli anziani? «Se come da più parti si sostiene – ha proseguito Guaragna -, gli anziani sono una risorsa sociale e culturale, è necessario che la società si organizzi e sia coerente, che metta nelle condizioni le persone anziane di esprimere tutte le potenzialità e la ricchezza sociale e culturale di cui sono portatrici. Per noi questo è un argomento sensibile, per il quale da anni ormai rivolgiamo il nostro impegno, in particolare per valorizzare la memoria e i valori della cultura contadina da trasferire alle nuove generazioni di agricoltori e di cittadini».
Ancora è importante che nei nostri comuni rurali e nei quartieri e nelle frazioni delle nostre cittadine gli anziani abbiano i loro luoghi autogestiti dove incontrarsi e socializzare.
Per questo stiamo lavorando alla creazione dei Centri di Aggregazione Intergenerazionali, affinché si realizzi un dialogo con tutti, soprattutto con i giovani a cui chiediamo di ritrovare e di ripensare le proprie radici.
E’ inoltre compito dell’ANP rivitalizzare la Consulta Regionale per l’Anziano. La nostra presenza ed il nostro attivismo in questo organismo sarà molto più efficace se la Consulta raccoglierà i suggerimenti che verranno dai territori.