La decisione del Consiglio di Stato di respingere il ricorso della Regione Basilicata per le ricerche di idrocarburi nel Golfo di Taranto, non molto distante dalla costa metapontina, avvalora la mia posizione: la difesa dei nostri beni ambientali fondamentali per il turismo ionico-metapontino non si può affidare esclusivamente agli organi giudiziari ma piuttosto deve diventare oggetto di contrattazione nei confronti dei Ministeri interessati e del Governo. E’ il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Noi con l’Italia) esprimendo l’auspicio che da lunedì prossimo il nuovo Parlamento possa diventare il primo baluardo di tutela dei nostri interessi e non certo di quelli di compagnie e società che operano nel settore energetico. Sono convinto – aggiunge – che su questo tema cambierà l’atteggiamento del nuovo Governo attraverso una modifica sostanziale dello Sblocca Italia che attualmente affida ampi poteri e discrezionalità allo Stato e annulla competenze e pareri di Regioni e Comuni.
Nel ribadire la netta opposizione alle “trivelle nello Jonio” Castelluccio sottolinea che non è possibile conciliare la perforazione di pozzi sulla terraferma e in mare con il modello di sviluppo eco-sostenibile che vogliamo realizzare. Un modello che, per quanto riguarda il Materano, punta in particolare sul turismo culturale perchè la difesa, la valorizzazione e il rilancio del patrimonio e delle attività culturali e artistiche sono operazioni essenziali da mettere in atto urgentemente per restituire il giusto valore alle istituzioni culturali e riportare le politiche culturali al centro degli interessi della società civile. Per questo si rafforza il progetto dei sindaci del Metapontino che ruota intorno all’idea di fare del Metapontino “il mare di Matera 2019”, il primo mare per chi visita Matera, che di turisti ne attirerà sempre di più.
Secondo Castelluccio hanno ragione le Amministrazioni Comunali della costa metapontina che in occasione di una storica riunione a Policoro, di qualche tempo fa, hanno concordato una strategia unitaria. Non c’è peggior dialogo con chi – aggiunge – ha dimostrato sinora, attraverso la rigida linea di difesa dell’art.38 dello Sblocca Italia in materia energetica, intende anteporre gli interessi delle compagnie petrolifere a quelli delle comunità locali. Di qui le contraddizioni del Presidente Pittella e della maggioranza di centrosinistra che hanno pensato di risolvere la questione con il ricorso al Consiglio di Stato.E’ il caso di ricordare l’incalzante iniziatica nei confronti del ministro dell’Ambiente svolta dall’on. Cosimo Latronico sulla “procedura di valutazione d’impatto ambientale per la fase di indagini sismiche 3D del permesso di ricerca di idrocarburi localizzato nel golfo di Taranto richiesto dalla società Enel Longanesi”. “Nello specifico del Metapontino – conclude – l’incompatibilità della ricerca petrolifera con turismo, ambiente e prospettive di sviluppo agricolo non ha alcun bisogno di tante parole”.
Mar 02