Il prossimo 12 aprile avrebbe compiuto 108 anni. Ma nella mattinata di venerdì 2 aprile si è spento all’età di 107 anni compiuti il critico d’arte, pittore e filosofo Angelo Dorfles, detto Gillo, grande sostenitore di Matera “Capitale del Mondo”. La dichiarazione d’amore da parte di Gillo Dorfles per la città dei Sassi fu rilasciata a Milano in occasione della presentazione presso il Palazzo Sormani di Milano del volume “Arte e territorio a Matera” a cura del poliedrico artista materano Franco Di Pede alla presenza dello stesso autore e dell’fattuale sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri. Ad annunciare la ferale notizia è stato il nipote spiegando che le condizioni fisiche dell’artista erano peggiorate nelle ultime 24 ore.
L’ultima visita di Gillo Dorfles a Matera risale all’estate del 2011 quando presentò le sue opere nello spazio Sculpture Art di Margherita Serra in via Madonna delle Virtù 81-83 nei Sassi di Matera, di cui riportiamo la notizia già pubblicata su SassiLive in basso.
Matera si unisce al lutto che ha colpito il mondo dell’arte e la sua “Milano”, dove era approdato negli anni ’30. Un legame profondo quello con il capoluogo meneghino, che lo aveva insignito della benemerenza cittadina, l’Ambrogino d’Oro. “Milano mi ha insegnato cos’è la positività – aveva spiegato in un’intervista a Il Giorno -. Merito dei lombardi, gente aperta ma che privilegia rapporti seri e costruttivi”. “Un uomo di cultura e un critico d’arte di fama internazionale – scrive il sindaco Beppe Sala su Twitter -. Milano perde una figura fondamentale, a cui eravamo molto legati. Ora resta un grande vuoto, che tenteremo di colmare continuando ad amare l’arte nel modo in cui ci ha insegnato”.
Intellettuale, critico e artista, proprio a Milano solo un anno fa aveva inaugurato la mostra “Vitriol. Disegni di Gillo Dorfles, 2016” con al centro il personaggio fantastico, Vitriol appunto, inventato da Dorfles, presente la prima volta in un dipinto del 2010, esposto in mostra, poi di nuovo protagonista di una serie di disegni e di appunti, realizzati nella seconda metà del 2016. “Attraverso la figurazione – spiegava Dorfles in occasione dell’inaugurazione della mostra nel gennaio 2017 -, molto spesso si riesce ad andare al di là della propria ‘conoscenza cosciente’, per approdare a una sorta di figurazione dell’inconscio: alcuni mie disegni provengono dall’inconscio, e si affacciano sul foglio di carta attraverso elementi figurativi che ovviamente derivano da uno stato di coscienza, non razionalizzato”.
È stato professore di estetica alle università di Milano, Trieste e Cagliari e visiting professor in alcune importanti università americane e ha contribuito notevolmente a sviluppare il dibattito sull’estetica nel dopoguerra. Nel 1948 è stato tra i fondatori del Mac (Movimento per l’arte concreta). Critico d’arte e a sua volta artista, è autore di numerose monografie su artisti di varie epoche, tra cui opere su Bosch, Dürer, Feininger, Wols, Scialoja. È anche l’autore di volumi dedicati all’architettura e di un famoso saggio sul disegno industriale.
Gillo Dorfles si è preso il lusso di sperimentare di tutto, dalla medicina alla filosofia, l’arte, l’architettura, la musica, la moda. E ha conosciuto praticamente tutti, da Italo Svevo quando era impiegato in una fabbrica di vernici a Eugenio Montale di cui era intimo, fino a Lucio Fontana, che ha contribuito a lanciare. Ha preso il caffé con Cesare Pavese e battibeccato con Salvatore Quasimodo, è stato ospite di Frank Lloyd Wright e amico personale di Renzo Piano. Ma soprattutto ha avuto la fortuna e la forza di essere incredibilmente lucido e attivo fino all’ultimo. Il suo segreto, forse proprio l’elisir che gli ha garantito una così lunga e bella vita, è sicuramente nella passione e nella curiosità per il mondo e per il presente, nella capacità di essere ‘contemporaneo’. Accademico onorario di Brera, Fellow della World Academy of Art and Sciences, Dottore honoris causa del Politecnico di Milano e dell’Universitad Autonoma di Città del Messico, ha ricevuto tantissimi premi, dal Compasso d’oro dell’associazione per il design industriale (ADI) al Premio della critica internazionale di Girona, Matchette Award for Aesthetics.
Nella foto Franco Di Pede con Gillo Dorfles