Lunedì 5 marzo nel Santuario della Madonna di Picciano, nel trigesimo della scomparsa del Dr. Angelo Divenere, sarà celebrata una Santa Messa di suffragio. La Fidas Basilicata, per onorarne la memoria, si stringerà intorno alla sua famiglia per ricordare il suo impegno e la sua professionalità che hanno consentito alla nostra Regione di essere annoverata tra quelle più virtuose in campo trasfusionale.
Chiunque abbia conosciuto Angelo Di Venere non può non essere rimasto conquistato dalla sua umiltà e umanità.
Ricordi e sentimenti che incombono con maggiore insistenza quando si avverte l’assenza di una persona cara. Il Dott. Angelo Di Venere è spirato, confortato dall’affetto dei suoi cari, il 5 febbraio scorso presso il Policlinico Gemelli di Roma. Ha officiato la cerimonia funebre il suo amico ed estimatore Don Angelo Auletta.
Nato il 18 agosto del 1946 a Bari, il Dott. Di Venere si laureò in Medicina e Chirurgia nella sua città natale nel 1970 e, sempre a Bari, conseguì la specializzazione in Igiene con Indirizzo Laboratorio.
La passione per le scienze mediche fu premiata con l’assunzione, nel 1970, presso il reparto di Urologia dell’Ospedale Civile di Matera, diretto in quegli anni da un primario che è rimasto nel cuore dei materani, il Prof. Trippitelli.
Erano anni quelli, in cui il nosocomio materano crebbe rapidamente, dotandosi di nuove strutture e di aggiornate strumentazioni; in questo ambito, nel 1972/73 venne attivata la Banca del Sangue, oggi Servizio Immuno Trasfusionale.
Fu con grande entusiasmo che il Dott. Di Venere accolse l’invito di prendersi cura della nuova struttura, le cui drammatiche problematicità furono affrontate con spirito tenace ed animo sereno dal giovane medico. A partire dalla limitatissima disponibilità di scorte di sangue in ospedale che obbligava i familiari di un paziente, sottoposto a intervento chirurgico, a procurarsene rivolgendosi a donatori conosciuti o ricorrendo al mercato nero per acquistare il sangue necessario da datori di sangue mercenari. Pratica incivile ed estorsiva aborrita dal dott. Di Venere, che affrontò da par suo il problema. Con mezzi semplici, ma efficaci, intuì che era giunto il momento di costituire un’Associazione di donatori per la raccolta periodica di sangue. E’ del 1979 la fondazione dell’ADVOS, l’Associazione Donatori Volontari Sangue, fortemente voluta da Angelo Divenere per assicurare all’Ospedale scorte sufficienti per tutti i pazienti e in tutti i periodi dell’anno. Attraverso una capillare opera di informazione e sensibilizzazione sia nelle scuole che attraverso vere e proprie campagne sociali, l’obiettivo venne opportunamente raggiunto. Furono creati gruppi di donatori tra i Vigili Urbani, i dipendenti Provinciali, quelli della Ferrosud, degli Uffici Finanziari e delle fabbriche della Val Basento (ANIC, Pozzi, Cucirini), fino all’ENEA di Rotondella. Ma il Dott. Di Venere non era ancora soddisfatto e con una vecchia autoemoteca prese a girare in tutti i comuni del Materano, a cominciare da Grassano (piazza molto generosa per le donazioni). Furono coinvolte anche le associazioni e le strutture religiose ecclesiastiche; prima fra tutte la Comunità dei Monaci di Picciano, che hanno conservato questa encomiabile consuetudine, facendo da esempio per l’estensione successiva per gran parte delle parrocchie della provincia.
Se oggi i nostri ospedali hanno raggiunto l’autosufficienza, garantendo continuità in materia di donazioni, è grazie all’opera del Dott. Angelo Di Venere, la cui passione e amore per la medicina ha consentito e favorito l’introduzione di nuovi metodi e sistemi di cura. Agli inizi degli anni ’90, in collaborazione con il Prof. Iacone di Pescara, studiò l’applicazione delle cellule staminali in immunologia; introdusse la metodica del recupero del sangue intra-operatorio trasfondendo al paziente il sangue perso durante l’intervento chirurgico; avviò la pratica della plasmaferesi per raccogliere dal donatore solo l’emocomponente desiderato; questo per ricordare soltanto alcune delle attività svolte.
L’Ospedale di Matera acquisì visibilità e credibilità grazie al Centro Trasfusionale, divenendo l’unico nosocomio a sud della Capitale romana a fornire particolari prestazioni sanitarie. Per ragioni di bilancio il Servizio non fu dotato del personale necessario e non vennero prese in debita considerazione le richieste di apparecchiature e strumentazioni; ma il medico-scienziato era, però, troppo solo per opporvisi.
Seguirono anni duri, durissimi per un medico che aveva operato con piena coscienza e diligenza e che non riusciva a spiegarsi il perché di tanto assurdo accanimento.
Alla fine degli anni ’90 il Dott. Di Venere fu nominato Direttore Sanitario dell’Ospedale di Tricarico, che lasciò anni dopo per avere raggiunto il limite della pensione. La passione per la medicina, unita all’alta considerazione del genere umano e alla missione di limitarne le sofferenze, portarono Angelo Di Venere a studiare la medicina orientale, della quale era divenuto un convinto assertore.
È stato un uomo giusto ed onesto e, purtroppo, come per molti uomini giusti ed onesti, non ebbe in vita quei riconoscimenti e quell’affetto che senza dubbio meritava. Il nostro ricordo e la nostra gratitudine siano per lui un tributo convinto di affetto e di ringraziamento.
Mar 02