Le Organizzazioni agricole della provincia di Matera Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri si sono riunite per prendere in esame la complessa situazione dell’Ente camerale di Matera, alla luce del suo imminente rinnovo degli organi statutari. Premesso che l’intera vicenda fin dall’inzio è stata fortemente caratterizzata da atteggiamenti superficiali, furbeschi e palesemente scorretti, tendenti a falsare la realtà della rappresentanza di tutte le categorie, immaginando così di individuare utili scorciatoie per arrivare alla nomina dei nuovi organi di governo camerali. Gli esempi, a tal riguardo, sono innumerevoli: che cosa è se non una pura invenzione far immaginare al mondo intero, compreso la regione Basilicata,che il movimento cooperativo appartiene nella sua più evidente rappresentanza al settore del commercio, artigianato e piccola industria?
Come è possibile immaginare che nel settore dell’industria la somma di tutte le dichiarazioni sia di gran lunga superiore al numero delle imprese iscritte alla Camera di commercio? Qual è il livello della faccia tosta nell’inventarsi “letteralmente’’ i numeri del settore agricolo da parte di una pseudo associazione, utilizzata al solo scopo di eliminare di fatto i legittimi rappresentanti del mondo agricolo nell’ambito dell’esecutivo camerale?
Ciò nonostante continuiamo, come sempre, a operare nell’interesse superiore di tutti gli imprenditori materani, che ci chiedono un Ente camerale gestito nel massimo della trasparenza e correttezza. Un Ente che abbia in sé, utilizzando tutte le legittime forze che sono chiamate alla missione dell’autogoverno, la capacità di un rilancio complessivo dei programmi e delle iniziative utili e indispensabili, per lo sviluppo dell’economia provinciale.
Il mondo agricolo è “disposto e disponibile’’ ad assumersi le responsabilità che gli competono e per questa ragione, nonostante quanto successo, ha richiesto un confronto con artigianato,commercio e piccola industria nel tentativo di un parziale possibile e auspicabile equilibrio della rappresentatività. Purtroppo le risposte sono state deludenti. Sono queste,pertanto, le motivazioni che ci impediscono di avallare con le nostre designazioni la realizzazione di un consiglio camerale che poggi su basi di diffidenza e scorrettezza; per cui chiediamo all’Ente Regione di farsi carico (anche se la legge non obbliga ma non vieta) delle opportune e improcrastinabili verifiche di rappresentatività dei vari settori, essendo la Camera di commercio un Ente Pubblico e, pertanto, e necessita di una gestione di totale trasparenza e legittimità.
Per questi obiettivi il mondo agricolo è stato ed è sempre disponibile
Gen 13