Ecco i primi exit poll per le elezioni politiche 2018 diffusi dal Consorzio Opinio Italia per la Rai. Alla Camera la coalizione di Centrodestra avanti al 33-36%, M5s è il primo partito al 29,5-32,5% mentre la coalizione di centrosinistra è al 24,5-27,5% e Leu è al 3-5%. Nel dettaglio: Fi 12,5 -15,5, Lega 12,5 – 15,5, Fdi 3,5-5,5, Noi per l’Italia 1-3. Pd 20-23, +Europa 2-4, Insieme 0-2, Lorenzin 0-2, Svp 0-1, M5s 29,5 -32,5, LeU 3-5. Al Senato Fi 13-16 Lega 13-16 Fdi 4-6 noi per l’Italia 1-3 Centrodestra 33,5 36,5. Pd 20,5 -23,5 Bonino 2,5-4,5 Insieme 1-3 Lorenzin 1-3, Svp 1-2 Centrosinistra 25-28. M5s 29-32, LeU 3-5. Nel voto per le coalizioni, centrodestra al 34,5, centrosinistra al 26%.
Exit poll La 7: M5s al 29,8%, Lega al 13,3, Pd al 22%.
E’ del 67,86% l’affluenza registrata al termine delle votazioni nelle 31 sezioni della città di Matera per le elezioni politiche di domenica 4 marzo, in particolare per il rinnovo della Camera dei Deputati (nel 2013 l’affluenza è stata del 66,62%).
Per quanto riguarda il dato nazionale alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 23 ha votato il 72,93% degli aventi diritto nei 7845 che hanno concluso le operazioni di voto rispetto ai 7958 comuni italiani.
Nella precedente tornata elettorale del 2013 (che però si svolse in due giorni) alla stessa ora si era recato alle urne il 74,98% degli elettori per la Camera.
In Basilicata saranno eletti sette senatori e sei deputati. In particolare per il Senato saranno eletti sei parlamentari nei collegi plurinominale e uno nel collegio uninominale mentre alla Camera saranno eletti quattro parlamentari nei collegi plurinominali e due nei collegi uninominale.
Gli elettori aventi diritto al voto in Basilicata sono circa 462 mila per la Camera (304 mila nel Potentino e 158 nel Materano) e circa 423 mila per il Senato (278 mila nel Potentino e 145 mila nel Materano).
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La fotogallery delle elezioni politiche 2018 con i candidati materani Michele Casino, Antonio Cappiello e Maria Antezza, il sindaco De Ruggieri e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al volto e alcune immagini di uno dei seggi elettorali di Matera (foto www.SassiLive.it)
ELEZIONI POLITICHE 2018: COME SI VOTA
Alle elezioni politiche 2018 di domenica 4 marzo 2018 si voterà con la nuova legge elettorale, il Rosatellum, e secondo la ripartizione nei nuovi collegi elettorali. L’indicazione del capo della coalizione non è prevista mentre ogni partito deve dichiarare il capo politico della lista. Lo sbarramento per entrare in Parlamento è del 3% per le liste mentre le coalizioni per ottenere seggi devono superare il 10%, con l’obbligo di avere al proprio interno almeno un partito in grado di conquistare il 3% dei voti.
Come stabilito dalla nuova legge elettorale “Rosatellum”, i candidati concorrono in un sistema misto: l’assegnazione di 232 seggi alla Camera e di 116 seggi al Senato è effettuata con metodo maggioritario in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato più votato. L’attribuzione dei restanti seggi assegnati alle circoscrizioni del territorio nazionale (386 e 193, rispettivamente per la Camera e per il Senato) avviene in collegi plurinominali, con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento. Sono proclamati eletti i candidati della lista del collegio plurinominale secondo l’ordine di presentazione, nel limite dei seggi cui la lista abbia diritto.
La scheda
La scheda è la medesima, per la Camera e per il Senato. L’elettore dispone di una scheda per la Camera e una scheda per il Senato. Ogni scheda reca il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno (simbolo) di ciascuna lista o coalizione di liste ad esso collegate. I contrassegni delle liste riportano a fianco i cosiddetti “listini proporzionali” con i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto è espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore della lista nel collegio plurinominale.
La novità del tagliando antifrodo sulla scheda elettorale
Il “tagliando antifrode” sulla scheda elettorale è un’appendice cartacea dotata di un codice. Lo scopo, come detto dal deputato cofirmatario dell’emendamento, Sergio Boccadutri, è quello di contrastare il voto di scambio.
La novità porterà un cambiamento nelle abitudini degli elettori: non si potrà più inserire la scheda nell’urna, ma andrà consegnata prima al presidente di seggio che, una volta rimosso il tagliando, imbucherà la scheda stessa.
Come funziona
Come spiegato dal ministero dell’Interno ogni scheda sarà dotata di un tagliando antifrode, cioè un’appendice cartacea con un codice progressivo alfanumerico generato in serie.
Quando ci si reca a votare, prima che la scheda venga consegnata all’elettore, il codice viene annotato dai componenti dei seggi elettorali. Dopo che la scheda è stata compilata, sarà necessario consegnarla al presidente di seggio: questi provvederà a rimuovere il tagliando e a verificare la corrispondenza del codice con quello segnato in precedenza. Solo dopo il controllo sarà possibile inserire la scheda nell’urna.
Cosa cambia per l’elettore
Il tagliando antifrode comporterà una novità per l’elettore: non si potrà più inserire direttamente la scheda dentro l’urna, ma questa dovrà essere consegnata al presidente di seggio. Sarà lui a rimuovere il tagliando dalla scheda e solo a quel punto sarà inserita dentro all’urna.
Nella foto la nuova scheda elettorale con il tagliando antifrode