Il Conservatorio Duni di Matera dedica 2 manifestazioni musicali per la giornata della donna. Appuntamento giovedì 8 marzo 2018 alle ore 10,30 nella sala Rota in via Duomo a Matera cono “I Grandi del Jazz – Billie Holiday la “Gardenia Bianca” e venerdì 9 marzo 2018 alle ore 19 nella sala Rota in via Duomo a Matera con “Dal mio miserando fine…..gli ulti giorni di Isabella Morra”. Di seguito le schede dei due concerti.
Terzo appuntamento dei “Grandi del Jazz” dedicato alla Jazzista americana Billie Holiday. Attraverso un progetto multimediale il materano Pasquale Mega racconta alcuni dei più grandi interpreti del Jazz nel mondo e dedica ad una donna il suo terzo appuntamento in collaborazione con il Dipartimento Nuove Tecnologie del Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera.
La sua autobiografia del 1956, Lady Sings The Blues, si apre con uno dei passaggi più citati di quei tempi: «Mamma e papà si sposarono che erano ancora ragazzini: lui aveva diciott’anni, lei sedici e io tre». A dir la verità, Billie non aveva doti letterarie: l’ironia dello stile si deve tutta al ghostwriter William Dufty, un giornalista che fu anche uno dei migliori amici della cantante. Comunque sia, questo esordio – come gran parte del libro, che resta una lettura ampiamente consigliata – è vero solo in parte. I genitori di Billie erano effettivamente dei ragazzini, il 7 aprile 1915, giorno della nascita della futura cantante, ma non si sposarono mai. Sadie aveva diciott’anni, ovvero due di più di Clarence Holiday, che abbandonò subito la compagna e la figlia. Come ha scoperto Donald Clarke nella sua biografia di Billie, la piccola fu iscritta all’anagrafe come Eleanora Harris, il cognome della madre, ma quest’ultima – i cui genitori non si erano a loro volta mai sposati – decise di assumere il cognome di suo padre: fu così che Billie crebbe a Baltimora come Eleanora Fagan. Dopo un perido di droga e detenzione in carcere le cose cambiano quando viene scoperto il suo straordinario talento canoro. Diciottenne, dopo essersi esibita quasi per caso in uno dei tanti club newyorkesi, musicisti di buon cuore e grande fiuto la raccomandano a colleghi più noti e in grado di sapere come aiutarla. In breve tempo, Billie si vede accompagnata dai Mostri sacri dello swing e del jazz: canta con l’orchestra di uno dei piu’ famosi bndleader Bianchi: Benny Goodman, quindi con il pianista Teddy Wilson, con il complesso di Artie Show. Addirittura, con la Big Band di Count Basie, in cui milita lo shouter Jimmy Rushing. Alla fine degli anni Trenta – lei ne ha suppergiù venticinque – Eleonora Fegan da Filadelfia, nata il 7 aprile del 1915, e’ già “Billie Holiday”, anzi “Lady Day”, come la ribattezza il tenorsassofonista del “Conte”, Lester Young, da lei a sua volta ricambiato col soprannome “Prez”, che gli rimarrà addosso per tutta la vita. Ovviamente, e’ una notorietà interna al mondo del jazz e del blues: sia di quello Bianco che, soprattutto, di quello Nero. Il bello e’, che in repertorio, almeno per ora, non ha “cavalli di battaglia”, pezzi che la contraddistinguano rispetto alle colleghe, presenti e passate. E’ lei ad essere un cavallo di battaglia!
Isabella di Morra, nota anche come Isabella Morra è stata una poetessa italiana. Lontana da corti e salotti letterari, visse sotto la prepotenza dei fratelli e segregata nel proprio castello, dove si occupò della sua produzione letteraria. La sua breve vita, contrassegnata da isolamento e tristezza, si concluse con il suo assassinio da parte degli stessi fratelli a causa di una presunta relazione clandestina con il barone Diego Sandoval de Castro che subì la medesima sorte.
A lei è dedicato in occasione della giornata della donna il secondo appuntamento del Conservatorio Duni di Matera. con il Concerto “Dal mio miserando fine…….gli ultimi giorni di Isabella Morra”. Esecuzione a cura di Nanni Coppola e Daniela Monteduro con Rita Ciccarone, Angelica Di Santo, Elena Finelli e Michele Vulpio. Le musiche che saranno eseguite sono state composte da Daniela Monteduro e saranno eseguite dall’Ensemble strumentale del Conservatorio Duni diretti da Giuseppe Barile.