Fa piangere, fa ridere, fa commuovere. Parla d’amore e proprio come l’amore si presenta trasgressivo ma anche delicato. E’ Sunshine, commedia di William Mastrosimone che ha fatto tappa anche al Duni di Matera. Una Scenografia post-moderna e molto accattivante e due attori davvero bravi come Benedicta Boccoli e Sebastiano Somma, più un breve cammeo di un cliente della protagonista. Sulla scena Benedicta Boccoli, ex soubrette lanciata da Enrica Buonaccorti ventidue anni fa in "Pronto chi gioca" è Sunshine, una spogliarellista che si
fa guardare attraverso un vetro, ma non si fa toccare, un donna
infelice sposata con un uomo violento che le mette spesso le mani addosso mentre Sebastiano Somma è Armando, un medico in crisi sia professionale che coniugale dopo una storia con la sua Stefania durata sette anni.
Nella finzione scenica siamo a Genova e piove. Ma in realtà piove anche a Matera mentre i due protagonisti danno vita a Sunshine. Una pura coincidenza che non sfugge ai due protagonisti, pronti a regalare ottantacinque minuti di grande teatro. Sunshine è il trionfo dell’amore, che può sbocciare anche tra un uomo distrutto dalla relazione ormai finita con la sua Stefania e una giovane fanciulla che ha perso il papà non appena lei è venuta al mondo e ha deciso di fare soldi con la trasgressione. Armando aspetta con ansia una telefonata della moglie che non arriverà mai mentre Sunshine ascolta con grande attenzione la storia d’amore che tormenta il suo nuovo principe azzurro scoperto per caso. Sunshine in realtà è Crisantonia, una ragazza fragile che pur non rinnegando il suo lavoro, ha voglia di cambiare vita e nonostante un primo rifiuto riuscirà a fare breccia nel cuore di Armando. Deliziosa l’interpretazione di Benedicta Boccoli, che recita a piedi nudi offrendo un’immagine particolarmente sensuale del suo personaggio, semplicemente perfetta quella di Sebastiano Somma, che dopo tante fiction televisive è riuscito ad affermarsi anche a teatro ed è ora pronto per una nuova produzione cinematografica. A svelare i suoi progetti è proprio il diretto interessato: "Sono tornato a Matera dopo circa vent’anni. Ricordo che all’epoca ci presentammo con la compagnia di Rosalia Maggio per "Sorelle Materassi". Sono nato a Castellammare e amo profondamente la mia terra napoletana e anche se vivo a Roma da 26 anni Napoli è sempre nel mio cuore. Purtroppo deve fare i conti con tanti problemi e per il sindaco Jervolino non è facile far fronte a tante emergenze. Credo che lei sia l’apice di un sistema difficile da controllare ma io Napoli l’adoro comunque.
Progetti per il futuro? Per quanto riguarda il teatro sto preparando un nuovo lavoro con Tosca D’Aquino mentre per il cinema è in arrivo un nuovo film nel quale sono protagonista e che si chiamerà "Il mercante di stoffe", per la regia è di Antonio Baiocco.
Chi è l’attore al quale si è ispirato Sebastiano Somma all’inizio della sua carriera? "Eduardo De Filippo è stato certamente un punto di riferimento come per tanti altri attori ma il mio attore ideale resta Marcello Mastroianni."
Dopo tanti film anche Sebastiano Somma è stato catturato dalle fiction televisive. Il pubblico lo riconosce adesso il Procuratore Luca Batoli in Sospetti e l’avvocato Rocco Tasca in un
Caso di Coscienza. E Sebastiamo racconta le loro debolezze: sono personaggi all’apparenza sembrano perfetti perchè hanno il senso della giustizia e dell’integrità morale ma poi mostrano tutte le debolezze in amore, perchè si fanno coinvolgere dai sentimenti umani.
Anche con le fiction la crisi si fa sentire e questo è davvero un peccato perchè oltre ai reality, che possono pure andare bene se l’obiettivo è naturalmente quello di fare ascolti ma poi non bisogna sorprendesi se non c’è la tv di qualità. Se si punta solamente sull’audience non si possono offrire prodotti di un certo livello".
Molto spesso le tv locali ripropongono i film che ha girato quando era più giovane. Cosa prova nel rivedere quelle immagini? "Mi fa piacere rivedermi all’età di ventidue anni, quando ho cominciato seriamente a fare questo lavoro. In realtà ci provavo già da quando avevo quindici anni. Sono un nostalgico e pur guardando al futuro devo ammettere che in quei film ripercorro tutte le tappe della mia carriera."
Un gradito ritorno a Duni di Matera anche per Benedicta Boccoli: nel 2002 aveva portato in scena con il suo compagno Maurizio Micheli "Polvere di stelle". Partiamo proprio da qui. "Maurizio è stato il mio grande maestro e il mio grande amore, per questo sono molto legato anche a questo spettacolo. Da soubrette ad attrice?
Come è arrivato questo passaggio nella tua carriera artistica? Da piccola volevo fare la soubrette e grazie a Enrica Buonaccorti entrai nel cast di "Pronto chi gioca come ballerina". Da lì sono cominciate tante apparizioni in programmi televisivi come Domenica In, dal 1987 al 1990 insieme alla sorella Brigitta Boccoli e a vari conduttori, Gelato al limone con Massimiliano Pani, Unomattina con collegamenti esterni nel 994 , Due come Noi, programma mattutino di TMC del 1997, condotto insieme a Wilma De Angelis, la fiction tv Incantesimo e il reality Circus, condotto da Barbara D’Urso tre anni fa su Canale 5. Qui Benedicta è in sfida con sua sorella Brigitta.
Ma ben presto Benedicta Boccoli passa anche al teatro: l’esordio arriva nel 1992 quando Benedicta è “lo spirito” nella divertente commedia dal titolo: Spirito Allegro, di Noël Coward, regia di Franco Però. E’ il suo primo ruolo da protagonista. La sua carriera teatrale diventa sempre più luminosa grazie all’incontro con Maurizio Micheli: per lei una parte in "Cantando Cantando" e poi protagonista in "Buonanotte Bettina". Da qui nasce un grande amore tra Maurizio Micheli e Benedicta Boccoli e anche se la storia è finita l’attrice conserva un ottimo ricordo del suo ex compagno.
La Boccoli ha recitato poi nel musical "Can Can", di Abe Burrows per la regia di Gino Landi, in "Orfeo all’inferno", opera di Jacques Offenbach, nel ruolo di Tersicore, Polvere di stelle, (ispirato al Polvere di stelle di Alberto Sordi) dal 2000 al 2002. Poi ancora, Le Pillole d’Ercole, di Maurice Hennequin e Paul Bilhaud, regia di Maurizio Nichetti, Anfitrione, di Plauto, regia di Michele Mirabella, Stalker, di Rebecca Gilmann, regia di Marcello Cotugno, Pluto, di Aristofane, regia di Michele Mirabella, Fiore di cactus, di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, regia di di Tonino Pulci, Prova a farmi ridere, di Alan Aykbourn con Pino Quartullo, regia di Maurizio Micheli.
Alla Boccoli abbiamo chiesto qualche anticipazione sui prossimi impegni artistici: "Ce ne sono diversi. Sto preparando un nuovo film, Pietra Lata,sto studiando dei nuovi testi per un altro spettacolo teatrale e a breve tornerò in televisione con un progetto del quale non posso svelare davvero nulla.
Ma qual’è il segreto per farsi amare sia in tv che a teatro? "Innanzitutto è importante non farsi sfruttare dal mezzo televisivo ma usarlo nel migliore dei modi. Per quanto riguarda l’aspetto professionale, credo che a teatro devi spingere con tutta la forza che hai dentro per farti apprezzare dal pubblico che hai di fronte mentre davanti ad una telecamera devi essere spontanea, anche se stai partecipando ad un reality, dove dicono che sia tutto finto. In realtà devi sempre mostrare la tua vera identità per farti amare dal pubblico
Una curiosità sulla sua participazione al Reality Circus. Cosa ricorda di quella esperienza? "In realtà come ho raccontato diverse volte io e mia sorella dovevamo partecipare all’Isola dei Famosi ma alla fine abbiamo rinunciato accettando invece successivamente la proposta di lavorare in un circo. Ho imparato a salire su un elefante e so passeggiare sul filo di acciao e sul monociclo. Mi sono resa conto che con Circus non partecipavo solamente ad un reality ma affrontavo una sfida che mi impegnava per otto ore al giorno.
Michele Capolupo