Il consigliere del Pd alla conferenza stampa sull’art. 116 della Costituzione: “Non si tratta di una disputa tra indipendentisti e patriottici, ma una sfida del buon governo e della buona politica”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“La regione Basilicata ha guidato l’iniziativa referendaria che ha visto 10 regioni protagoniste contro l’art. 38 dello ‘Sblocca Italia’ che sottraeva prerogative e poteri alle Regioni. La sfida per una maggiore autonomia alla Basilicata è coerente con la battaglia partita nel 2015 e che successivamente ci ha visti schierati con il ‘No’ alla riforma del titolo V della Costituzione. Ora, dalla difesa passiamo all’attacco perché siamo una regione con importanti risorse strategiche come il petrolio e l’acqua”. Così ha esordito il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza, alla conferenza stampa sulle procedure previste dall’art. 116 della Costituzione per l’acquisizione di ulteriori competenze da parte delle Regioni.
“Non si tratta – ha aggiunto Lacorazza – di una disputa tra indipendentisti o secessionisti e patriottici, ma una sfida del buon governo e della buona politica. Sfida che non può prescindere da una buona tenuta dei conti da parte dell’Ente Regione. Puoi avere maggiore peso, maggiore potere – ha ribadito l’esponente del Pd – se hai i conti in ordine e su questo la regione Basilicata deve fare ancora molti passi in avanti visto che negli anni scorsi abbiamo avuto rendiconti bocciati dalla Corte dei Conti. Occorre un cambio di passo nella gestione delle risorse pubbliche emettere in campo politiche per una migliore efficienza ed efficacia della macchina amministrativa”.
Lacorazza, poi, si è soffermato sulle materie per le quali chiedere maggiore autonomia: sanità, tutela dell’ambiente ed ecosistema, istruzione e governance istituzionale. “Vincere la sfida dell’autonomia – ha aggiunto – significa ottenere dallo Stato più risorse per gestire più materie. Nel campo della sanità, ad esempio, nei prossimi anni sarà possibile assumere 300 unità tra medici, infermieri ed oss. Attraverso intese con lo Stato si potrà correggere l’impatto che ha avuto la ‘Buona scuola’ sul nostro territorio facendo partire tanti insegnanti lucani, sarà possibile rafforzare i controlli ambientali e semplificare la macchina amministrativa oltre che liberare risorse dal patto di stabilità. Ad ottobre 2019 scade l’accordo con Eni e occorrerà rinegoziarlo. Per quanto riguarda la governance istituzionale –ha spiegato Lacorazza – ottenere maggiore autonomia non significa centralizzare le competenze in capo alla Regione ma avere una visione capace di riorganizzare il sistema della governance con le Province e i Comuni”.
Il consigliere Lacorazza, poi, soffermandosi sui risultati delle ultime votazioni ha sottolineato che “si è rotta la relazione tra comunità regionale, Pd e centro sinistra. E’ necessaria una nuova proposta politica per i lucani e il tema dell’autonomia è un pilastro di questo nuovo progetto. Occorre un cambio di passo con un centrosinistra più largo e plurale”.