Con i dazi imposti dal Presidente Usa Trump non sono a rischio solo le produzioni lucane più esportate negli Usa – le auto di Melfi e i salotti Natuzzi del polo murgiano – ma anche i prodotti alimentari e i vini della nostra regione perché l’escalation protezionista innescata in queste ore rischia di non arrestarsi e di colpire tutto ciò che è made in Italy. E’ l’allarme lanciato dal vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio che riprende le preoccupazioni manifestate a partire dai produttori d’acciaio, un mercato che coinvolge anche l’Italia che lo esporta per 650 milioni l’anno. Il 10% delle esportazioni italiane è diretto agli Usa e a preoccupare è la distinzione fatta da Trump tra i Paesi realmente amici e gli altri. Si tratta pertanto di valutare gli effetti diretti sulle auto Fca prodotte dallo stabilimento di Melfi già alle prese con i problemi della linea Punto in fase di dismissione e con l’esigenza di un nuovo modello e per i salotti quanto incideranno i dazi sui costi finali per i consumatori degli Usa che potrebbero pesare sulle vendite. Non si sottovaluti che le esportazioni Made in Italy hanno raggiunto nel 2017 il record storico a 40,5 miliardi, grazie ad un aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente con 26,9 milioni di euro solo per l’agroalimentare. Inoltre come ricorda un report della Coldiretti negli Stati Uniti le esportazioni alimentari italiane si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, e prima della Gran Bretagna. I prodotti italiani più esportati in America, risultano essere il vino, olio, formaggi e pasta. Tutelare i nostri produttori – dice ancora Castelluccio – è pertanto un’esigenza essenziale per la tenuta dell’export lucano e con essa delle aziende di ogni settore produttivo.
Mar 10