E’ stato un successo straordinario quello che ha registrato lo spettacolo “Maryam” che il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata con Regione Basilicata e Mibact in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna teatro, hanno promosso nella serata di venerdì 9 marzo a Matera nella chiesa della Madonna del Carmine, registrando il tutto esaurito.
Ermanna Montanari che ne ha curato anche la regia con Marco Martinelli, ha dato volto e voce a tre donne palestinesi che, divorate dal dolore per la perdita dei loro figli in circostanze violente, si rivolgono a Maryam Madre di Gesù nel Corano con preghiere nelle quali è contenuto il dramma di vita in guerra e vittime della violenza.
Una interpretazione, quella di Ermanna Montanari che tocca le corde dei sentimenti umani, che va dalla rabbia alla ricerca di vendetta, dall’invocazione di consolazione fino alla voglia di risposte per morti inspiegabili e perciò ancora più dolorose.
Tre madri, Zeinab, Intisar e Dohua parlano a Maryam, un’altra donna che, come loro, descriverà l’impatto della scomparsa improvvisa, il senso dell’impotenza davanti ad una morte che anche la madre di Gesù non vuole accettare. In sottofondo il frastuono della guerra è intervallato da musiche mediorientali, simbolo della storia, della tradizione familiare scossa da questi eventi inaspettati.
Con questo spettacolo, il Teatro delle Albe che ha lavorato in collaborazione con il Teatro de gli Incamminati/de Sidera, torna a lavorare con Luca Doninelli, finalista al premio Campiello 2016, e già autore de “La mano”.
“L’idea di Maryam viene da lontano – spiega – dalla Basilica dell’Annunciazione di Nazareth dove assistetti allo spettacolo di una fila quasi ininterrotta di donne musulmane che rendevano omaggio alla Madonna. Quella visione mi colpì per la sua solennità fino a quando, volendo scrivere un testo teatrale su Maria, mi è balzata alla memoria”.
La messa in scena conta su uno straordinario binomio fra immagine e musica che colpisce lo spettatore sin dall’inizio dello spettacolo che Ermanna Montanari interpreta affidando i personaggi a differenti toni vocali.
“Portare in scena questo lavoro proprio in una chiesa, in un luogo così suggestivo – ha detto salutando il pubblico alla fine dello spettacolo – mi ha particolarmente emozionata”.