La Legge di Bilancio 2018 ha esteso la validità delle iniziative dell’Ecobonus fino al 31 dicembre 2018. Rispetto allo scorso anno, tuttavia, sia l’entità degli sgravi fiscali che i requisiti necessari per accedere agli incentivi sono stati rivisti.
In particolare, è fatto obbligo di presentare, contestualmente alla richiesta di detrazioni fiscali Irpef del 50% o del 65% (a seconda del tipo di intervento realizzato), anche la documentazione tecnica che certifica i lavori all’ENEA, l’ente preposto alla verifica dell’efficienza energetica e del livello di inquinanti prodotti dagli impianti di riscaldamento.
L’impegno del Governo nel sostenere gli investimenti privati per la sostituzione delle vecchie caldaie e l’ottimizzazione dell’efficienza energetica di singole unità abitative e stabili condominiali ha come obiettivo principale quello di porre rimedio all’annoso problema dell’inquinamento atmosferico nei centri urbani.
Il problema dell’inquinamento atmosferico nel Lazio
La regione Lazio, nelle scorse settimane, si è vista recapitare una lettera di diffida firmata da due associazioni ambientaliste internazionali, Greenpeace e ClientEarth, determinate nel denunciare la gravità dei livelli di inquinamento raggiunti sul territorio laziale, un problema che puntualmente si acuisce nel corso dei mesi invernali e nei confronti del quale gli enti regionali faticano ad intraprendere azioni decisive.
I dati parlano chiaro: nella Capitale, lo scorso anno, la concentrazione di biossido d’azoto (uno dei principali inquinanti prodotti dalla combustione) ha oltrepassato a più riprese le soglie indicate dalla legge raggiungendo, in alcuni casi, valori superiori del 50% a quelli consentiti.
Si potrebbe supporre che lontano dall’area maggiormente urbanizzata della regione la situazione sia migliore, ma le cose non stanno così: sempre nel 2017, la provincia di Frosinone ha visto la concentrazione di polveri sottili disperse nell’aria superare il limite per ben 93 giorni.
Le iniziative per la riduzione delle emissioni inquinanti
Come già accennato, gli incentivi promossi dall’Ecobonus si pongono come obiettivo quello di fornire una risposta al crescente problema dell’inquinamento ambientale, anche nell’ottica di recepire le disposizioni europee contenute all’interno della direttiva n.27 del 2012.
Al di là degli aspetti inerenti alla salute pubblica, naturalmente ve ne sono di pratici anche per i cittadini: la semplice sostituzione di una vecchia caldaia con un nuovo modello a condensazione di classe energetica A può tradursi in un risparmio in bolletta pari addirittura al 30%, con picchi della riduzione della spesa del 50% quando si adottano anche i pannelli solari termici.
Un vantaggio non da poco se si considera che, secondo le stime ufficiali, l’aumento delle tariffe del gas ha sfiorato il 5% nei primi mesi del 2018.
L’Ecobonus 2018
Come usufruire delle detrazioni fiscali dell’Ecobonus 2018 per la sostituzione della caldaia?
Gli interventi che danno diritto alla detrazione al 50%
In primo luogo, occorre ricordare che gli incentivi valgono per le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di modelli di caldaia a condensazione con classe energetica A. Questa tipologia di caldaia assicura una migliore efficienza energetica recuperando parte del calore che i sistemi tradizionali dissipano sotto forma di vapore acqueo.
La domanda per usufruire della detrazione Irpef del 50% da presentare agli uffici ENEA deve essere completata dalla documentazione relativa ai pagamenti effettuati (rigorosamente con metodi tracciabili) e con la relazione tecnica che attesta il miglioramento dell’indice di efficienza energetica dello stabile.
Per ricevere la giusta assistenza nell’iter burocratico che consente di accedere all’Ecobonus 2018, è consigliabile rivolgersi a società specializzate nell’assistenza caldaie, magari sincerandosi anche che i tecnici dell’azienda possano prendere in carico la redazione di tutta la documentazione.
Importante sottolineare che le spese sostenute per i lavori di ammodernamento dell’impianto di riscaldamento devono essere portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno successivo a quello dell’intervento. Lo sgravio fiscale sarà invece erogato in dieci rate, nei successivi dieci anni.
La detrazione Irpef del 50% è prevista anche per altre tipologie di interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica domestica, tra cui rientrano anche l’acquisto e l’installazione di finestre, infissi e schermature solari.
Il tetto massimo di spesa che può essere portato in detrazione è fissato a 96mila euro per tutto il 2018, mentre, salvo modifiche inserite nella prossima legge di bilancio, nel 2019 passerà a 48mila euro.
Gli interventi che danno diritto alla detrazione del 65%
Per accedere alla detrazione Irpef del 65% per la sostituzione della caldaia, oltre a scegliere modelli a condensazione con classe energetica A, occorre anche provvedere a sistemi di regolazione del funzionamento dell’impianto, quali termovalvole o altri dispositivi di controllo evoluti (appartenenti alla classi V, VI o VII).
La stessa detrazione rimane valida per interventi quali installazione di pompe di calore, di impianti di riscaldamento ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore), di sistemi di building automation o di coibentazione dell’involucro opaco.
Impianti di riscaldamento centralizzati e Sisma bonus 2018
Gli incentivi dell’Ecobonus 2018 si estendono anche agli impianti di riscaldamento centralizzati dei condomini, per i quali, la detrazione prevista per le spese sostenute ammonta sempre al 65%.
Sono previsti scaglioni successivi per le detrazioni, in relazione con la tipologia di interventi realizzati:
- sgravio Irpef del 70% per interventi di coibentazione delle pareti esterne dello stabile superiori al 25% della superficie totale (con un tetto di spesa pari a 40mila euro moltiplicato per il numero di unità abitative)
- sgravio Irpef del 75% per interventi che incrementano gli standard di efficienza energetica del condominio portandoli a quelli previsti dal D.M. 26 giugno 2015
Infine, per gli stabili condominiali è prevista la possibilità di fruire di detrazioni dell’80% per le strutture incluse nelle zone di rischio sismico 1, 2 e 3 che agli interventi per l’efficientamento energetico ne affianchino anche di mirati a ridurre di una classe la categoria di rischio. Qualora gli interventi contribuissero ad una riduzione di due classi di rischio sismico, l’incentivo sale ulteriormente all’85%.
Per ulteriori chiarimenti sulle modalità di accesso alle agevolazione dell’Ecobonus 2018, si consiglia di consultare le informazioni aggiornate sul portale ENEA.