L’Università della Basilicata è tra i 74 atenei e centri di ricerca che aderiscono all’Unistem Day 2018. “Nato nel 2009 a Milano da un’idea della prof.ssa Elena Cattaneo, l’evento consolida la sua dimensione internazionale – hanno spiegato gli organizzatori – raggiungendo il numero record di dieci Paesi europei coinvolti, a testimonianza del crescente interesse verso la scienza e la ricerca scientifica. Germania, Italia, Polonia, Regno Unito, Serbia, Spagna, Svezia, Ungheria proseguono il loro impegno e danno il benvenuto ai colleghi di Austria e Francia che partecipano per il primo anno all’iniziativa”.
Protagonisti della giornata saranno circa 27 mila studenti, che attraverso seminari, tavole rotonde, attività di laboratorio ma anche momenti teatrali e giochi potranno osservare da vicino i tanti volti del mondo della ricerca scientifica. L’evento vuole quindi essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e, perché no, divertimento.
Innovazione tecnologica, le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali e le fake news: questi alcuni dei temi che verranno affrontati nel corso della giornata.
Venerdì 16 marzo a Potenza, nell’aula Magna del Campus Macchia Romana (dalle ore 9 alle ore 13) si svolgerà la settima edizione lucana della manifestazione, con la partecipazione del docente dell’Università Federico II di Napoli, Geppino Falco, e del direttore del laboratorio di citogenetica e genetica molecolare dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, Domenico dell’Edera.
La giornata – coordinata da Raffaele Boni, Angela Ostuni e Licia Viggiani – comincerà alle ore 9 con un filmato di presentazione e con il saluto della Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole. Dopo gli interventi di Falco (su “La medicina rigenerativa. Dalla ricerca all’utilizzo clinico delle cellule staminali”) e di Dell’Edera (“Utilizzo di cellule staminali embriofetali pluripotenti per la diagnosi prenatale di patologie monogeniche, citogenetiche e genomiche”), sono previsti i dibattiti con gli studenti delle scuole superiori: “Allo scopo di coinvolgere in maniera più efficace i partecipanti attraverso un loro intervento diretto, abbiamo affidato a due studenti per ogni istituto partecipante – ha detto il docente dell’Unibas Raffaele Boni – una ricerca che spazierà nell’ambito delle più rilevanti novità scientifiche. Gli studenti, supportati da tutor competenti nelle tematiche affidate, analizzeranno ed elaboreranno una presentazione allo scopo di divulgare quanto appreso. Manifestazioni di questa tipologia sono importanti per diversi aspetti. Trasmettono alle nuove generazioni l’entusiasmo e la passione che muove il mondo della ricerca scientifica. Mostrano il lavoro, la determinazione, la tenacia ma anche l’accessibilità e la condivisione alla base delle scoperte scientifiche. Fanno percepire ai partecipanti di essere parte integrante di una comunità globale grazie ai collegamenti video in diretta con le altre sedi europee partecipanti. Favoriscono l’integrazione dell’Università con le comunità sociali in cui sono inserite. Collegano l’Università con gli Istituti di istruzione secondaria, facilitando l’integrazione del percorso educativo e professionale. Informano e forniscono modelli di riferimento per gli studenti che intendono intraprendere percorsi universitari in ambito scientifico”.