Pista Mattei: la toppa è peggiore del buco. La società Winfly, dopo le dichiarazioni dell’amministratore del Consorzio industriale di Matera Carlo Chiurazzi al Tg 3 Basilicata, conferma l’intenzione di lasciare l’aviosuperficie per altre rotte, ma non prima del pagamento di tutte le fatture sospese e i danni procurati, e non senza alcune doverose precisazioni. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“In questa terra martoriata non c’è mai limite al peggio- dichiara l’amministratore di Winfly, ingegner Alfredo Cestari- non so se Chiurazzi sia solo incompetente o se mente, sapendo di mentire. Che la proroga a Winfly non è ammessa dal Codice degli appalti, altro non è che una vile bugia: Winfly nel 2014 si è aggiudicata una regolare gara pubblica che prevedeva un contratto triennale, rinnovabile in base all’art.4 di ulteriori tre anni. E non avvalersi di questa opzione avrebbe avuto senso solo se alla scadenza del triennio(giugno 2017) Consorzio e Regione Basilicata avessero già pronto il nuovo bando pluridecennale. Invece no.
Nonostante dal 2015 Winfly sollecitasse la pubblicazione del bando che avrebbe consentito la trasformazione della Pista Mattei in aeroporto di III livello, si è preferito optare per una proroga a WInfly di soli sei mesi, fino a dicembre 2017. Ma non è la sola e più macroscopica menzogna. Chiurazzi ha l’ardire di dichiarare che non c’è nessun ritardo nella pubblicazione del bando. Ma è serio? Da quando ha cessato i voli Winfly sono passati altri tre mesi inutilmente e per l’amministratore del Consorzio va tutto bene? Quanti soldi dei cittadini lucani devono essere ancora così malamente sperperati?”. Un esempio per tutti? “Ci sono attrezzature aeronautiche del valore approssimativo di 2 milioni di euro, che- ricorda Cestari- acquistate nel 2012 dal CSI, giacciono in magazzino, senza essere mai state montate nonostante le numerose richieste e sollecitazioni. Tali materiali con molta probabilità ormai sono obsoleti o superati tecnologicamente. Inoltre la garanzia prevista su tale strumentazione, ormai è scaduta, quindi eventuale materiale non funzionante o difettoso andrà perso”.
In quanto alla proroga, Cestari va giù duro: “E’ singolare che Chiurazzi sostenga non sia applicabile solo per Winfly, nonostante proprio la Regione Basilicata, in ossequio al nuovo codice dei contratti pubblici, in molti altri settori ne abbia fatto largo impiego, fino a nuovo bando per evitare l’interruzione del pubblico servizio. Lezioni di rispetto delle norme Winfly, che in Valbasento è arrivata dopo aver vinto una gara di evidenza pubblica, non è disposta a riceverne da Chiurazzi che alla guida del Consorzio industriale è arrivato per nomina politica. Capisco che Chiurazzi abbia tutto l’interesse a negare il confronto pubblico a Winfly, ma forse ai lucani dovrebbe spiegare ugualmente se per il direttore del CSI vigono regole diverse che per le imprese, dal momento che il rinnovo dell’incarico dell’ingegner Di Chio va avanti di proroga in proroga, anche in questo caso senza nessun concorso pubblico. Lo spieghi ai cittadini, allora, il ligio Chiurazzi se il deserto industriale prodotto valga una spesa di oltre un milione di euro in tre anni per la sua indennità e quella dei dirigenti del Consorzio che amministra. Avrà pure agito nel pieno rispetto delle norme (e ne dubito), ma ha agito nel rispetto dei lucani che gli pagano lo stipendio?. E nel rispetto dei lucani ha agito il presidente della Regione, Marcello Pittella, che Chiurazzi lo ha nominato? E una precisa scelta di Pittella è stata anche snobbare pista Mattei e avio superficie di Grumento Nova per portare la Basilicata nell’avventura di Pontecagnano: un vero “affare”. Si è comprato le quote di una società piena di debiti da oltre 20 anni, l’infrastruttura è ancora in fase di progettazione e, se tutto l’iter sarà senza ostacoli, i lavori saranno completati non prima del 2024-25, esponendo la Regione Basilicata a diversi milioni di euro di perdite anche oltre il suo mandato che scade tra qualche mese”.