Sono oltre cento le firme raccolte nella prima giornata di petizione avviata da Fenasp, Federlab e Sanità Futura per invitare la Regione Basilicata a ritirare il provvedimento che ha introdotto i ticket sanitari sul territorio lucano. Riportiamo di seguito la nota inviata da Fenasp – Federlab – Sanità Futura.
La petizione popolare da inviare al Presidente del Consiglio Regionale a sostegno della richiesta di ritiro della deliberazione di Giunta Regionale sull’introduzione dei ticket sanitari promossa da Sanità Futura, Federlab e Fenasp nella giornata di domenica 20 novembre a Matera, attraverso la postazione realizzata in piazza Vittorio Veneto, ha raccolto in un paio di ore centinaia di adesioni, ad un ritmo di 200 firme all’ora e con fila al banchetto. I promotori, visto il successo dell’iniziativa, hanno annunciato che l’esperienza materana sarà sicuramente replicata negli altri comuni lucani.La petizione sia attraverso le firme apposte direttamente ai moduli che per le adesioni via web al sito www.petizioni24.com/ticketpiugiusto, ad oggi 21 novembre, ha superato quota 6mila adesioni, mentre prosegue la campagna dal titolo “Alcuni sprecano e noi tutti paghiamo!”, contro il provvedimento regionale del ticket e con al centro la parola d’ordine “La crisi finanziaria si declina così: mentre continuano gli sprechi, i lussi e i privilegi, si distrugge il lavoro, si tagliano i servizi alla popolazione e si chiedono sacrifici economici a tutti”.Il comitato sta elaborando un spot video contro il “ticket in versione lucana” e ingiusto che sarà lanciato nella rete e avrà il compito di informare sulla petizione popolare da presentare al Presidente del Consiglio regionaleIl Ticket aggiuntivo sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale – a parere di Sanità Futura, Federlab e Fenasp del Comitato – deve essere cambiato per le seguenti ragioni negative:1. insieme a quello di Lombardia e Piemonte, è il ticket aggiuntivo più alto d’Italia con il risultato che conviene al lucano rivolgersi ad una struttura pugliese dove per una TAC e visita specialistica si pagano 46,15 euro contro i 66,15 euro da noi! 2. è profondamente iniquo, pesa di più sui redditi più bassi! non essendo proporzionato a fasce di capacità economica dei cittadini, incide più pesantemente sulle categorie sociali economicamente più deboli! 3. disincentiva la prevenzione e l’approccio alla diagnosi precoce, innescando una spirale sistemica di innalzamento dei costi di cura futuri oltre che una odiosa diminuzione del diritto costituzionale alla salute! 4. dati i bassi redditi della popolazione lucana, induce alla rinuncia o al rinvio delle cure, causando una pesante flessione dei volumi di lavoro che nelle piccole imprese sanitarie accreditate si traduce fatalmente nella riduzione delle risorse umane impiegate! 5. è dannoso al sistema sanitario lucano, perché incentiva la migrazione sanitaria passiva. I cittadini lucani residenti nelle zone di confine preferiscono ricevere le prestazioni di specialistica fuori Regione poiché costa di meno! Allo stesso modo e per la ragione opposta disincentiva la migrazione sanitaria attiva verso la nostra Regione poiché qui le prestazioni costano di più! Senza dimenticare che la specialistica ambulatoriale è l’inizio del percorso di ospedalizzazione, per cui si rischia di esportare il problema su di un versante ancora più costoso! 6. è fuorviante, perché distoglie l’attenzione da necessarie azioni verso le sacche di spreco e di evasione! 7. è socialmente pericoloso, perché crea disoccupazione e impoverimento economco in un compartimento fondamentalmente sano.Il Presidente onorario di Sanità Futura Michele Cataldi, inoltre, in una lettera aperta al neo Ministro alla Salute prof. Renato Balduzzi, con la quale,“pur nel rispetto dell’autonomia regionale che il Ministro legittimamente sostiene”, sollecita una sua iniziativa per “favorire un necessario approfondimento del ticket sanitario aggiuntivo introdotto dal precedente Governo ed una tempestiva analisi della rimodulazione operata in Basilicata. Da parte dell’Assessore Regionale alla Salute – aggiunge il presidente di Sanità Futura – non abbiamo registrato alcun passo in direzione di un ripensamento del provvedimento assunto dalla Giunta Regionale, con il sostegno dell’attuale maggioranza, se non una generica disponibilità ad una verifica dai tempi non definiti. L’ultimo incontro in ordine di tempo che abbiamo tenuto con lui giovedì scorso si è concluso ancora una volta con un nulla di fatto rispetto alla nostra proposta di rimodulare i ticket della specialistica ambulatoriale. E poco è valso proporre l’esperienza di altre Regioni, che lo hanno adottato in base al reddito di cittadini/famiglie, ricercando altri strumenti per ridurre la spesa regionale attraverso la lotta a sprechi e privilegi”.
La fotogallery della petizione popolare