Una grande prova di recitazione e uno straordinario esempio di teatro di ricerca e sperimentazione hanno caratterizzato l’ultimo appuntamento del progetto di Marta Cuscunà, “Resistenze femminili”, inserito nell’ambito della programmazione del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata con Regione Basilicata e Mibact.
Ad andare in scena, venerdì 16 marzo, è stato “Sorry, boys”, spettacolo ispirato a un fatto di cronaca realmente avvenuto nel 2008 in una scuola di Gloucester negli Stati Uniti, che la Cuscunà ha dedicato alla memoria di Marielle Franco, giovane assessore e attivista per i diritti umani, uccisa qualche giorno fa.
“Sorry boys” ha portato sul palco dell’Auditorium di Matera, davanti a una folta platea la storia di 18 ragazze adolescenti che decidono di restare incinta per poter crescere i loro figli in una comune femminile.
Attorno a loro, con il volto e la voce di 12 teste mozze dei giovani padri, dei genitori delle ragazze e del loro preside, si scopre un mondo spesso inconfessato di violenza, soprusi e molestie che hanno motivato le giovani a mettere in atto il loro piano, per creare un mondo migliore.
Marta Cuscunà non è mai in scena, ma la sua voce dà vita ai 12 personaggi, uno diverso dall’altro, uno con una personalità differente, in un percorso condotto anche all’insegna dell’ironia, nel quale non mancano però riferimenti alla stretta attualità anche grazie allo schermo di un telefono cellulare che mostra le conversazioni fra le ragazze e i loro fidanzati. “Sorry boys” racconta l’adolescenza con lo sguardo ancora incerto di chi conosce poco della vita ma che, ad un certo punto, è costretto a diventarne suo malgrado protagonista.
Lo spettacolo chiude la programmazione che il Consorzio Teatri Uniti, ha voluto dedicare al marzo rosa, a Matera e che si era aperta l’8 marzo con la proiezione del film “Vita agli arresti” di Marco Martinelli, sulla vita della leader birmana Aung San Suu Kyi.
“Abbiamo voluto raccontare le donne osservandole con diverse chiavi di lettura – spiega Francesca Lisbona, direttore organizzativo del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata – e attraverso l’analisi di contesti e tempi differenti, a dimostrazione che la figura femminile ha sempre vissuto vicende di straordinario spessore nelle quali ha dimostrato la sua forza e la sua capacità di reagire”.